Perché lo stop al gasdotto Nord Stream 2 ci ricorda la nostra miopia energetica

Nord Stream 2 è stato fermato. Il gasdotto avrebbe dovuto spostare il gas naturale per 1.230 chilometri  dalla Russia alla Germania. Il progetto è stato finanziato però da diverse imprese europee, i cui titoli in borsa stanno crollando. Tutto questo ci sbatte in faccia la nostra miopia.

La Russia ha invaso l’Ucraina bombardando Kiev. Ma già prima dell’attacco il Presidente Usa Joe Biden aveva ordinato alla sua amministrazione di imporre sanzioni alla Nord Stream 2 AG e ai suoi dirigenti aziendali, lasciando intendere di poter fermare il progetto, la costruzione di un gasdotto che collega Russia e Germania. Ma perché questa è un’arma contro la Russia?

Nord Stream 2 è un gasdotto in realtà già realizzato ma non operativo, in grado di raddoppiare un’infrastruttura esistente, attuale veicolo di gas dalla città settentrionale russa di Vyborg a quella tedesca di Greifswald.

Il gasdotto avrebbe dovuto spostare il gas naturale per 1.230 chilometri  dalla Russia alla Germania, come spiega Angela Dewan, International Climate Editor della CNN. Ed era già controverso sia per ragioni geopolitiche che climatiche.

I leader europei temevano infatti che la Russia potesse interrompere il flusso di gas come forma di pressione politica e rilasciasse in atmosfera 100 milioni di tonnellate di anidride carbonica ogni anno, senza contare le inevitabili perdite di metano. Un potere che nessuno voleva dargli in realtà, anche perché il gasdotto è in grado di bypassare l’Ucraina, e quindi di toglierle potere. Una minaccia pesantissima per il Cremlino.

Da quando la Russia ha iniziato a schierare truppe al confine ucraino, gli Stati Uniti hanno lavorato a stretto contatto con i nostri alleati e partner per fornire una risposta forte e unificata – aveva scritto il Presidente Usa – Come ho detto quando ho incontrato il Cancelliere Scholz all’inizio di questo mese, la Germania è stata un leader in questo sforzo e abbiamo coordinato da vicino i nostri sforzi per fermare il gasdotto Nord Stream 2 se la Russia avesse invaso l’Ucraina

L’annuncio è arrivato dopo che, appena il giorno prima, la Germania aveva comunicato di aver interrotto la certificazione del gasdotto.

Poco dopo l’attacco c’è purtroppo stato e a Kiev gli ucraini hanno visto le bombe esplodere.

Leggi anche: Crisi in Ucraina, le testimonianze di chi sta vivendo sotto la minaccia di una guerra

Attraverso le sue azioni, il presidente Putin ha fornito al mondo uno straordinario incentivo ad abbandonare il gas russo e ad altre forme di energia – conclude Biden – Voglio ringraziare il Cancelliere Scholz per la sua stretta collaborazione e la continua dedizione a ritenere la Russia responsabile delle sue azioni

Vero (forse), ma il progetto Nord Stream 2 è stato finanziato da diverse imprese europee, come riportato sul sito ufficiale: la Nord Stream 2 AG infatti ha firmato accordi di finanziamento per il progetto con Engie, OMV, Shell, Uniper e Wintershall Dea. I cui titoli in borsa stanno crollando.

Abbiamo preso atto dell’annuncio da parte del cancelliere tedesco della sospensione del processo amministrativo per approvare l’avvio di NS2 – ha riferito a Reuters un portavoce di Engie – il gruppo sta seguendo da vicino la situazione e le potenziali conseguenze per il futuro

La preoccupazione in Europa sale. Naturalmente – torniamo a dirlo – la soluzione sarebbe stata investire nelle rinnovabili. Ma in Italia Mario Draghi – l’ha detto davvero – ha suggerito di riaprire le centrali a carbone per far fronte all’emergenza energetica.

Leggi anche: Perché l’annuncio di Draghi di riaprire le centrali a carbone è davvero una pessima notizia

nord stream 2 stop conseguenze

Roma, 26.02.2022 ©greeenMe

Non abbiamo altro da aggiungere.

Seguici su Telegram Instagram | Facebook TikTok Youtube

Fonti: White House / CNN / Nord Stream 2 AG / Reuters

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook