“Nessun impatto critico sulla sicurezza della centrale di Chernobyl”: l’AIEA frena l’allarme lanciato dal ministro ucraino

C'è davvero il rischio imminente di perdite radioattive dalla centrale di Chernobyl come dichiarato dalle autorità ucraine? L'Agenzia internazionale per l'energia atomica interviene per ridimensionare l'allarme

La notizia del rischio di perdite radioattive dalla centrale nucleare di Chernobyl sta rimbalzando sui social e numerose testate giornalistiche. A lanciare l’allarme su Twitter il ministro degli Esteri dell’Ucraina Dmitry Kuleba, che qualche ora fa ha comunicato:

Potrebbero esserci potenziali perdite radioattive in seguito ai danni provocati alla centrale nucleare di Chernobyl che è ferma. I generatori diesel di riserva hanno una capacità di 48 ore per alimentare Chernobyl. Successivamente, i sistemi dell’impianto di stoccaggio del combustibile nucleare si fermeranno, rendendo imminenti le perdite di radiazioni. La barbara guerra di Putin mette in pericolo l’intera Europa. Deve fermarsi immediatamente!

Ma a ridimensionare i toni allarmistici ci ha pensato l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA), intervenendo con un comunicato in cui chiarisce che al momento l’interruzione di corrente nella centrale di Chernobyl non ha nessun impatto critico sulla sicurezza della centrale.

Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’AIEA afferma che lo sviluppo viola il pilastro fondamentale della sicurezza sulla garanzia di un’alimentazione ininterrotta – fanno sapere dall’agenzia – In questo caso l’AIEA non vede alcun impatto critico sulla sicurezza.

“Il carico termico della vasca di stoccaggio del combustibile esaurito e il volume dell’acqua di raffreddamento sono sufficienti per garantire un’efficiente evacuazione del calore senza elettricità” ha poi aggiunto l’AIEA.

Da quando le truppe russe hanno preso il controllo della centrale nucleare di Chernobyl la tensione legata allo scoppio di un nuovo disastro nucleare è cresciuta in tutta Europa. Il direttore dell’AIEA si è detto molto preoccupato per i 200 dipendenti che sono al lavoro senza interruzione dal 24 febbraio scorso e il rischio che la situazione possa degenerare da un momento all’altro non è poi così remoto. Ma l’allarmismo ingiustificato non serve a niente.

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Fonte: AIEA /Dmitry Kuleba (Twitter)

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