Preservare le aree protette del Mar Mediterraneo e Mar Nero e cooperare per la creazione di parchi eolici off-shore ad impatto zero. Questo l’obiettivo del progetto “CoCoNet”, lanciato ieri al Cnr di Roma, dove 100 ricercatori provenienti da 22 nazioni, tra cui Egitto, Georgia, Russia, Israele e Turchia, si sono riuniti per una due giorni dedicata alla creazione di nuovi progetti internazionali, finalizzati alla salvaguardia ambientale e la produzione di energia pulita.
Preservare le aree protette del Mar Mediterraneo e Mar Nero e cooperare per la creazione di parchi eolici off-shore ad impatto zero. Questo l’obiettivo del progetto “CoCoNet”, lanciato ieri al Cnr di Roma, dove 100 ricercatori provenienti da 22 nazioni, tra cui Egitto, Georgia, Russia, Israele e Turchia, si sono riuniti per una due giorni dedicata alla creazione di nuovi progetti internazionali, finalizzati alla salvaguardia ambientale e la produzione di energia pulita.
Il CoCoNet (Towards COast to COast NETworks of marine protected areas coupled with sea-based wind energy potential – Verso reti internazionali di aree protette dotate di un potenziale per la produzione di energia eolica) è un progetto finanziato dalla commissione Europea con 11 milioni di euro ed è l’unico ad essere coordinato da un italiano: Ferdinando Boero dell’università del Salento.
Due gli obiettivi principali: disegnare reti tra Aree Marine Protette già esistenti o potenziali nel Mediterraneo e nel Mar Nero e dall’altra parte studiare possibili collocazioni dei Parchi Eolici Off-shore che evitino habitat sensibili. Con tale finalità due progetti pilota rispettivamente nel Mediterraneo e nel Mar Nero testeranno sul campo le ipotesi.
“Il tentativo – ha spiegato Boero – è vedere se è possibile creare reti di aree marine transnazionali, al cui interno deve esserci sia l’ecologia che l’economia, ma anche la giurisprudenza per avere regole condivise”.
Ma c’è di più: l’incontro di questi giorni servirà per programmare una serie di altri studi e controlli, che serviranno a valutare l’impatto dato dall’installazione di eventuali piattaforme eoliche in questa vasta zona.
Il fine? “Arricchire l’atlante eolico del Mediterraneo” e produrre così energia pulita in modo eco-sostenibile!
Verdiana Amorosi