London Array: il più grande parco eolico offshore visto dallo spazio

Il London Array è il più grande parco eolico offshore del mondo. La Nasa lo scorso anno è riuscita ad immortalarlo nella sua interezza, mostrando adesso le prime immagini della distesa di turbine viste dallo spazio

Il London Array è il più grande parco eolico offshore del mondo. La Nasa lo scorso anno è riuscita ad immortalarlo nella sua interezza, mostrando adesso le prime immagini della distesa di turbine viste dallo spazio.

A distanza, il London Array è ancora più sorprendente dallo spazio. Situato al largo della costa del Kent, in Inghilterra, il parco eolico eroga ogni anni circa 630 megawatt di energia, sufficiente ad alimentare circa 500.000 abitazioni. Il sito, inaugurato ufficialmente lo scorso luglio, è stato scelto per la sua vicinanza alle infrastrutture di alimentazione elettrica e perché rimane fuori dalle principali rotte di navigazione.

Il London Array è diventato pienamente operativo l’8 aprile 2013. Venti giorni dopo, il satellite Landsat 8 ha catturato questa immagine dell’area.

1. London array

La seconda immagine è un invece un primo piano della zona segnata dalla casella bianca nell’immagine in alto. I puntini bianchi, com’è facilmente intuibile, sono le turbine eoliche. Particolare anche il colore del mare, che assume diverse sfumature per via dei sedimenti riversati dalle acque del Tamigi.

2. London array

Ad oggi, il London Array comprende 175 turbine allineate al vento in direzione sud-ovest e sparse in un’area che copre 100 chilometri quadrati. Le turbine si trovano da 650 a 1.200 metri di distanza e raggiungono un’altezza di 147 metri. Ognuna di esse è collegata tramite cavi interrati nel fondo del mare, e la potenza viene trasmessa a due sottostazioni off-shore e ad una stazione a terra a Cleve Hill.

Il parco è comunque destinato a crescere ancora, fino a coprire una superficie di 245 chilometri quadrati. A pieno regime, secondo i promotori del progetto, il London Array potrebbero ridurre le emissioni annue di anidride carbonica di 900.000 tonnellate, pari alle emissioni di 300.000 automobili.

A destare preoccupazione è però il gran numero di pale, che potrebbero mettere a rischio alcune specie di uccelli.

Foto: Nasa e London Array

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