L’eolico coprirà il 22% del fabbisogno di energia entro il 2030

Tra dieci anni il 12% del consumo energetico mondiale sarà soddisfatto dall’eolico, mentre nel 2030 la percentuale salirà al 22%. È quanto emerge dal Global Wind Energy Outlook 2010, un’analisi condotta da Greenpeace (in collaborazione con Gwec), che ha affermato anche come l’investimento nelle fonti pulite rinnovabili porterà vantaggi non solo all’ambiente, ma anche al sistema economico. A patto però che i governi si muovano immediatamente per consentirlo.

Tra dieci anni il 12% del consumo energetico mondiale sarà soddisfatto dall’eolico, mentre nel 2030 la percentuale salirà al 22%. È quanto emerge dal Global Wind Energy Outlook 2010, un’analisi condotta da Greenpeace (in collaborazione con Gwec), che ha affermato anche come l’investimento nelle fonti pulite rinnovabili porterà vantaggi non solo all’ambiente, ma anche al sistema economico. A patto però che i governi si muovano immediatamente per consentirlo.

La notizia è stata diffusa proprio in occasione della chiusura del China Wind Power 2010, dove Greenpeace e il Global Wind Energy Council hanno reso pubblico il loro incoraggiante report.

Un Paese che sta dando già i primi segnali incoraggianti è proprio la Cina, una realtà solitamente poco sensibile alle tematiche ambientali, che però ha già fatto dei grandi passi in avanti nel settore eolico: se nel 2009 otteneva dall’energia del vento 25 GWatt, oggi conta di ottenerne ben 250 entro il 2020. Ciò significa che la Cina intende investire in modo massiccio proprio nel settore eolico.

Ma anche gli altri Paesi dovranno fare la loro parte. Infatti, se l’obiettivo per il 2030 è arrivare al 20% del totale, vuol dire che nei prossimi 10 anni dovranno essere prodotti dal vento altri 1.000 GWatt, che consentiranno di risparmiare ogni anno più di 1,5 miliardi di tonnellate di CO2.

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Tuttavia, i benefici per l’ambiente non sono l’unica nota positiva di questo progetto, perché investire nelle energie eoliche significa aumentare addetti al settore; si calcola infatti che nel 2030 le persone che lavoreranno nell’eolico saranno più di tre milioni; oggi invece ce ne sono appena 600.000.

Per raggiungere questi obiettivi, tutti i governi dovranno impegnarsi seriamente negli investimenti nelle fonti rinnovabili, altrimenti la rivoluzione energetica lascerà il posto a semplici miglioramenti di piccola portata.

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