Come leggere un’offerta Luce: la parola all’esperto

Scegliere una buona offerta luce significa innanzi tutto puntare sulla qualità del servizio: come scegliere al meglio? Ecco i consigli.

Esiste davvero la migliore offerta luce?

Da tempo ormai siamo bombardati da sedicenti imbonitori che evocano la migliore offerta luce e gas in grado di garantire il risparmio perfetto, assoluto, quello che porrà fine ad ogni spesa superflua e non graverà più sul già magro bilancio familiare.

Siamo assuefatti a veder sfilare su tutti i media conosciuti offerte e tariffe luce gas che, puntualmente, evadono alcune  alcune informazioni  necessarie rimpiazzadole con nebulose formule risparmio, ottime, ma solo all’apparenza.

Roboanti strilli con improbabili tagli dei costi della bolletta della luce e sconti/bonus di ogni caratura, non fanno altro che mettere in allerta l’utente smart e non che, sempre più di rado, si lascia convincere dell’effettiva bontà di una proposta commerciale strutturata in modo così platealmente conveniente.

D’altra parte dire l’assoluta verità, infatti, potrebbe portare a quello che che viene comunemente chiamato “deal breaker” e allontanare qualsiasi cliente da qualsiasi offerta per quanto perfetta possa apparire. Regna generale la sfiducia nelle “promesse” dei fornitori di energia luce e gas. A tal proposito, abbiamo collezionato diversi commenti sulle pagine social di un noto comparatore ed è emerso come oltre il 60% delle persone non abbia una grande opinione delle offerte che vengono loro proposte, indipendentemente dal brand in evidenza. Perché?

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Vuoi per una mancanza di informazione, vuoi per tutte le brutte esperienze vissute in passato, il consumatore consapevole è divenuto refrattario ad effettuare qualsiasi cambiamento e, troppo spesso, preferisce restare su una strada conosciuta piuttosto che avventurarsi in territori che non gli sono per nulla familiari.

Da qui, quindi, la necessità di conoscere e riconoscere una proposta commerciale che possa effettivamente portare al risparmio tanto ricercato. Per questa ragione abbiamo interpellato  un professionista del settore, Francesco Gabrielli, supervisore del settore energia di RisparmiaTu, un comparatore di prezzi nato nel 2017 e che, nel giro di poco tempo, è diventato primo partner italiano di colossi in ascesa come Iren Luce Gas e Servizi, Energit e Green Network.

“Non c’è da stupirsi…”,

ci dice Gabrielli che ha maturato un’esperienza quasi decennale in questo campo,

“…che il consumatore sia restio all’acquisto, specialmente a causa di tutto quello che si sente in giro. Questo a discapito del duro lavoro che ogni giorno facciamo nel nostro comparatore per trovare partner affidabili e offerte solide. Confrontando le offerte è possibile invece avere una visione più ampia del mercato di riferimento” .

Scegliere una buona offerta luce significa innanzi tutto puntare sulla qualità del servizio. Spendere poco e non avere un servizio decente, significa comunque perdere denaro e tempo. “E ritrovarsi a dover cambiare al giro di boa della prima bolletta”.

“E’ importante da parte del cliente”,

ci spiega Gabrielli,

“ascoltare gli operatori e saper fare le domande giuste al momento giusto: un consulente ben formato saprà sempre come rispondere per fornire un quadro quanto più completo possibile. Puntare alla vendita significa, in modo più o meno diretto, dare al cliente ciò che effettivamente sta cercando: la rassicurazione di un effettivo affare. Il cliente soddisfatto è quello che poi porta in casa altri clienti. “

Ma in termini pratici questo cosa significa?

Saper leggere una CTE può farti risparmiare: ecco tutte le sue voci

Prendiamo una CTE (Condizioni Tecnico-Economiche) di un qualsiasi fornitore e verifichiamo passo dopo passo le parti salienti che possono interessare al consumatore.

In evidenza spesso vediamo il costo in euro per kWh, tale costo è quanto effettivamente vi verrà chiesto di pagare al consumo.

Solitamente più in basso nelle CTE esiste un ulteriore dettaglio relativo alla suddivisone percentuale della spesa al netto di IVA e Accise per una famiglia tipo. Non è raro trovare infatti questa informazione:

“La tabella riporta l’incidenza percentuale dei diversi corrispettivi sulla spesa media annua imposte escluse. Per informazioni sulle imposte è possibile visitare il sito del rispettivo fornitore, solitamente nella sezione Normativa e Tutela nell’area dedicata del Servizio Clienti. Le percentuali indicate si riferiscono ad una famiglia “tipo” con contratto ad uso domestico residente che consuma 2700 kWh all’anno e con una potenza contrattuale di 3 kW). La spesa annua riportata ha valore indicativo ed è soggetta a variazioni.”

Dovrete effettuare le vostre valutazioni in base a questo o ad altri specchietti equivalenti.

Tabella

Come si divide la spesa

Spesa per materia energia e Spesa per servizi di rete e oneri di sistema.

Nella prima voce troviamo tre sottocategorie: componente della materia energia e perdite di rete (il vostro consumo al prezzo che avete sottoscritto), il costo di commercializzazione (variabile a seconda del fornitore) e gli oneri di dispacciamento (un costo fisso).

La prima voce è quella piuttosto variabile che solitamente incide fino al 40% sulla spesa finale. Tale costo a seconda delle offerte non potrà variare per 12 o 24 mesi né in meglio né in peggio. L’offerta può essere accompagnata da ulteriori bonus in base alla durata di permanenza con il fornitore.

Il costo di commercializzazione incide relativamente di meno ma occhio sempre alla percentuale sul totale, potrebbe essere determinante a conti fatti.

L’ultimo costo è una spesa fissa indipendente dal consumo.

Nella seconda voce rientrano invece le componenti di trasporto, la gestione del contatore e gli oneri di sistema che possono dipendere in parte dalla componente ASOS. Quest’ultima è una quota che viene applicata in maniera distinta a seconda che un utente sia o meno incluso nelle imprese a forte consumo energetico.

In generale, la spesa per servizi di rete e oneri di sistema può variare in funzione della tipologia di utenza e può incidere per oltre il 30% del costo finale.

“Quello che spesso non si capisce”, Continua Gabrielli, “che il costo dell’energia elettrica va considerata nell’insieme: nessun fornitore, nessuno, potrà prescindere da alcuni costi fissi, sia che il consumo effettivo sia superiore o inferiore a quello stimato”.

Conoscere il proprio stile di vita e abitudini di consumo energetico è quindi indispensabile per individuare la tipologia di offerta migliore. Prendere visione di tutte le voci presenti e del loro peso relativo nella bolletta è altrettanto fondamentale per poter scegliere un’offerta che effettivamente conduca ad un risparmio sulla spesa corrente.

Tutto questo ovviamente non è semplice e non tutti sono in grado di leggere una CTE con la dovuta accortezza, rimanendo magari abbagliati unicamente dal prezzo al consumo e senza considerare tutte le altri componenti.

Ecco perché è importante affidarsi ad un servizio di comparazione e, ancora più specificatamente, ad un consulente professionista in grado di descrivere un’offerta e di mettere in mano al consumatore tutte le informazioni necessarie per una scelta opportuna, il più possibile tagliata sulla base delle sue reali esigenze.

“Il cliente ha il sacrosanto diritto di ottenere quello che cerca”,

conclude Gabrielli,

“e nel nostro guadagno è inclusa infine anche la sua soddisfazione”.

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