Le ceneri vulcaniche sono perfetti accumulatori di energia (la scoperta che può cambiare tutto per le centrali solari termodinamiche)

Una ricerca dell'Università di Barcellona suggerisce che la cenere vulcanica potrebbe essere un'alternativa economica e più efficiente ai sali fusi per l'accumulo di energia termica nelle centrali solari termodinamiche.

La cenere vulcanica sarebbe perfetta per immagazzinare l’energia delle centrali solari termodinamiche.

A sostenerlo è una ricerca condotta da un gruppo di scienziati e scienziate dell’Università di Barcellona, dal titolo “Valutazione della cenere vulcanica come materiale di accumulo termico ad alta temperatura a basso costo per l’energia solare a concentrazione,” pubblicata sulla rivista scientifica Science Direct.

Secondo i ricercatori, le ceneri vulcaniche possono essere utilizzate per conservare l’energia prodotta da queste centrali, che, rispetto a quelle fotovoltaiche, sono impianti composti da sistemi di specchi con temperature elevatissime che convertono l’energia solare in energia elettrica.

Attualmente, l’energia prodotta nelle centrali solari termodinamiche viene generalmente immagazzinata in serbatoi contenenti sali fusi. Questa soluzione, però, pur essendo efficiente, presenta dei svantaggi, come il rischio di solidificazione a basse temperature. I ricercatori dell’Università di Barcellona hanno individuato nelle ceneri vulcaniche una soluzione per lo stoccaggio di energia termica.

Per condurre il loro studio, i ricercatori hanno prelevato ceneri espulse dal vulcano Cumbre Vieja a La Palma, nelle Isole Canarie. Le ceneri sono state riscaldate fino a 750°C e raffreddate a 250°C per circa 1.000 cicli. Dai test è emerso che le ceneri vulcaniche resistono efficacemente a una temperatura di 750°C, circa 250°C in più rispetto alla temperatura massima sopportabile dai sali fusi.

Oltre alla loro capacità di resistere a temperature elevate e alla loro stabilità fisica e chimica, le ceneri vulcaniche non presentano gli inconvenienti dei sali fusi. Infatti, non cambiano stato e possono essere utilizzate anche a basse temperature.

Inoltre, non sono corrosive e quindi non causano danni agli impianti, cosa che invece può accadere con i sali. Ciò non esclude, però, che possano essere utilizzate anche in combinazione con i sali fusi per ridurre gli effetti corrosivi e i rischi di solidificazione di questi fluidi; oppure, possono essere impiegate nella costruzione dei ricevitori delle centrali solari termodinamiche, ottimizzandone il rendimento.

Le ceneri vulcaniche sono disponibili in grandi quantità in tutto il mondo; basti pensare che sull’isola di La Palma, dove è stato condotto lo studio, l’area intorno al vulcano Cumbre Vieja è coperta da circa 200 milioni di metri cubi di rocce magmatiche e ceneri, l’equivalente di 80.000 piscine olimpiche.

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Fonte: Science Direct

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