Approvata la proposta della Commissione tecnica sulla direttiva Ecodesign di rinviare al 1° settembre 2018 la graduale eliminazione delle lampade più energivore
Le lampadine alogene scompariranno solo nel 2018. È stata infatti approvata venerdì 17 aprile la proposta della Commissione tecnica sulla direttiva Ecodesign – la norma che sovrintende all’efficienza energetica di elettrodomestici e lampadine venduti in Europa – di rinviare al 1° settembre 2018 la graduale eliminazione delle lampade più energivore.
Slitta quindi a due anni la messa al bando delle lampadine di classe C e inferiore, mandando all’aria un importante provvedimento che garantirebbe ai cittadini un risparmio di 6,6 miliardi di euro in bolletta e frenando la transizione del mercato verso le luci a Led. Dopo aver messo al bando i vecchi bulbi al tungsteno, era tempo di archiviare anche le lampadine alogene, per di più molto spesso commercializzate come ecologiche, ma di fatto decisamente più inquinanti delle altre a risparmio energetico in commercio.
“Una decisione incomprensibile che arriva in un momento in cui il mercato è già ampiamente passato ai LED e dopo studi internazionali qualificatissimi che dimostrano che di queste lampadine energivore non c’è più bisogno – commenta Davide Sabbadin, responsabile efficienza energetica di Legambiente – Ed è grave che questa decisione, così rilevante per il clima, sia presa a pochi mesi dalla conferenza internazionale sul clima di Parigi. Inoltre, c’è il sospetto che l’Italia abbia giocato un ruolo negativo decisivo, alla luce della posizione espressa in una lettera del gennaio 2014 dal ministero dello Sviluppo economico e mai smentita. Quella lettera conteneva posizioni basate su dati obsoleti e, a maggior ragione, superati dalla realtà del mercato. Il governo faccia chiarezza sul voto italiano e dica come la pensa“.
A fare marcia indietro pare siano state le associazioni industriali, sostenendo che le tecnologie come i Led e le lampadine fluorescenti compatte non sono ancora pronte. Ma non si era detto che queste tecnologie sono il futuro del settore dell’illuminazione?
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Ebbene, nel 2014 i governi Ceco, Francese, Tedesco Italiano, Polacco, Portoghese e Slovacco si sono lasciati convincere dalle analisi di mercato prodotte dalla Commissione Europea e si sono dichiarati favorevoli a un posticipo della messa al bando di queste lampadine. Di contro, i ben più green governi del Belgio, della Danimarca e della Svezia hanno prodotto nel 2015 nuovi studi di mercato in cui è evidente che le lampadine a Led di alta qualità si sono evolute molto rapidamente e sono ormai pronte per sostituire totalmente le lampadine alogene di bassa qualità.
“La sola illuminazione in Europa – continua Sabbadin – brucia 340TWh di elettricità ogni anno: l’equivalente del consumo elettrico domestico complessivo di Italia, Francia e Regno Unito. Un posticipo di due anni della messa al bando delle lampadine peggiori significherebbe rinunciare a 33TWh di risparmio energetico, perché i consumatori continuerebbero a comprare lampadine inefficienti, e gonfiare di 6,6 miliardi di euro la bolletta energetica europea“.
Un grosso freno al raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica? Certo, anche perché tutto ciò si andrà a sommare alla già pesante spesa pro capite in paesi ad alto costo dell’energia come l’Italia. Eppure non sembrava questa la tendenza degli ultimi tempi: molti sono oramai i grandi marchi che vendono solo lampadine a Led e i consumatori, dal canto loro, sanno bene quali sono le lampadine più economiche nel tempo, perché consumano meno e durano più a lungo, con enormi benefici non solo per l’ambiente, ma anche per le tasche.
Possibile che, con tutte queste lampadine, molti governi brancolino ancora nel buio?
Germana Carillo
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