Con quello che viene definito il "progetto del secolo", il Paese seppellirà il combustibile nucleare esaurito in profondità nell'argilla
Sarà a nord del Lägern, a cavallo tra i cantoni di Argovia e Zurigo, e a due passi dal confine con la Germania, l’area in cui la Svizzera conserverà – sottoterra e nell’argilla – le scorie nucleari.
Lo fa sapere la Nagra, la Società cooperativa per lo stoccaggio delle scorie radioattive, che avrebbe individuato nel sito di Lägern Nord il posto “geologico più profondo” e più sicuro per costruire un deposito nucleare definitivo. E ora, secondo l’agenzia di stampa svizzera Keystone-ATS, la Nagra presenterà la propria proposta al governo, che dovrà prendere una decisione entro il 2029.
Inoltre, i media svizzeri scrivono che comunque la decisione finale per quello che definiscono il “progetto del secolo” potrebbe essere sottoposta a un referendum popolare.
La Svizzera produce circa il 40% di energia elettrica con i quattro reattori delle centrali nucleari di Beznau, Gösgen e Leibstadt, attive da decenni. Per ora le scorie prodotte dalle tre centrali sono conservate in un deposito a Würenlingen, a pochi chilometri dalla zona selezionata, così come quelle prodotte nella centrale di Mühleberg, chiusa nel 2019: due anni prima la Svizzera aveva approvato un referendum per dismettere tutte le sue centrali attive e non costruirne altre.
Ora qui dovranno essere interrati circa 83mila metri cubi di rifiuti radioattivi, compresi alcuni rifiuti ad alta attività. Questo volume corrisponde a una vita operativa di 60 anni delle centrali nucleari di Beznau, Gosgen e Leibstadt e ai 47 anni di funzionamento di Muhleberg prima della chiusura nel 2019. Il riempimento delle tombe di scorie nucleari sotterranee dovrebbe iniziare entro il 2060, seguito da diversi decenni di attento monitoraggio. La regione di ubicazione di Nördlich Lägern si trova nello Zürcher Unterland (nella parte settentrionale del cantone di Zurigo) nella Svizzera settentrionale. L’ingresso al deposito, la cosiddetta struttura di superficie, sarà realizzato nell’area “Haberstal” nel comune di Stadel nel canton Zurigo. Nagra prevede di costruire gli impianti di incapsulamento presso il già esistente deposito provvisorio Zwilag nella città di Würenlingen nel Canton Argovia.
La roccia – si legge nel comunicato – ha 175 milioni di anni ed è stata studiata da Nagra in dettaglio. La conoscenza che ne risulta dell’intera storia di questa roccia negli ultimi 175 milioni di anni consente solide previsioni che arrivano lontano nel futuro.
Questa della Svizzera una comunicazione che arriva dopo 50 anni di ricerche, perizie, ma anche trivellazioni, decisioni politiche e proteste. Il Telegiornale ha ripercorso alcuni momenti di questa ricerca.
La questione dei depositi nucleari in Italia
Nemmeno in Italia le scorie nucleari hanno ancora un deposito definitivo. Solo qualche mese fa la Sogin, società pubblica responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, ha trasmesso al Ministero della Transizione Ecologica la mappa aggiornata con le aree idonee d’Italia ad ospitare il deposito.
La CNAI (Carta Nazionale delle Aree Idonee) è stata realizzata il base all consultazione pubblica avviata il 5 gennaio del 2021 con la presentazione della proposta dei territori italiani potenzialmente idonei. Alla consultazione – articolata in tre fasi – hanno partecipato centinaia di soggetti direttamente interessati al progetto del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico. Sono stati oltre 160 i partecipanti, tra cui le 7 Regioni in cui dovrebbero essere depositati i rifiuti nucleari e numerosi comitati e associazioni. Adesso il prossimo step è l’approvazione della CNAI da parte del MiTE e del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Una volta approvata, la mappa verrà resa pubblica sui siti dei ministeri e della Sogin.
QUI la mappa con le aree potenzialmente idonee
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Fonte: Nagra
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