La Regione Toscana vieta l’installazione di grandi impianti fotovoltaici a terra

La Regione Toscana ha approvato una proposta di delibera contenente, in attuazione delle Linee Guida Nazionali, i criteri per la individuazione delle zone in cui si potranno installare impianti fotovoltaici e, viceversa, le zone in cui la scelta del fotovoltaico sarà preclusa. Nel mese di Gennaio 2011 la delibera sarà sottoposta al Consiglio Regionale per l'approvazione defintiva.

La Regione Toscana ha approvato una proposta di delibera contenente, in attuazione delle Linee Guida Nazionali, i criteri per la individuazione delle zone in cui si potranno installare impianti fotovoltaicie, viceversa, le zone in cui la scelta del fotovoltaico sarà preclusa. Nel mese di Gennaio 2011 la delibera sarà sottoposta al Consiglio Regionale per l’approvazione defintiva.

Le principali novità della proposta di delibera, firmata dagli assessori Anna Rita Bramerini (ambiente ed energia) , Anna Marson (al governo del territorio) e Gianni Salvadori (agricoltura) sono le seguenti: è vietato installare in area agricola gli impianti fotovoltaici di grandi dimensioni (fino ai 200 Kw di potenza) mentre, al contrario, sarà possibile installare gli impianti di piccola (da 5 a 20 Kw ) e di media dimensione (dai 2 ai 200 Kw).

La delibera, inoltre, prevede l’istituzione di un vero e proprio elenco di aree non idonee alla installazione, parziale o totale, ovvero gravate da un divieto di installazione che tenga conto non solo della particolarità e della tipologia delle zone in cui si andrà ad operare, ma anche della potenza e della dimensione degli impianti. Sono esclusi dalla installazione di impianti fotovoltaici, ad esempio, i siti inserito nella lista dell’Unesco in quanto patrimonio mondiale dell’ Umanità, come nel caso del paesaggio della Val d’Orcia. Parimenti, saranno vietate le installazioni fotovoltaiche su “aree e beni immobili di notevole interesse culturale”;“aree e immobili vincolati”; ma anche alti paesaggi di particlare pregio, definiti come “zone all’interno di coni visivi e panoramici la cui immagine è storicizzata”; “emergenze culturali e zone contigue a parchi archeologici e culturali”;“aree naturali protette”;“zone umide ai sensi della convenzione di Ramsar”;“aree Dop, Doc, Docg e Igp”;“aree classificate a rischio idraulico e geomorfologico e aree adibite a interventi di messa in sicurezza” e, infine, zone giò vincolate in base all’art.142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio”.

Secondo l’assessore Bramerini “Con questa proposta la Toscana si allinea agli indirizzi nazionali coniugando lo sviluppo del fotovoltaico con la valorizzazione del territorio rurale e della sua economia”. ” Nei prossimi giorni“, ha continuato l’assessore, “Si aprirà una ulteriore fase di lavoro in cui sarà fatta una rapida ricognizione presso Province e Comuni per raccogliere ulteriori proposte per la individuazione di aree non idonee per il fotovoltaico ed altri impianti da energie rinnovabili.

L’assessore Marson, invece, ha messo l’accento sulla salvaguadia dell’agricoltura, “una attività essenziale alla riproduzione del paesaggio stesso, indirizzando le installazioni di grandi impianti nelle aree già urbanizzate o degradate. Nelle prossime settimane, con atto successivo, specificheremo i criteri per l’inserimento nel paesaggio degli impianti fotovoltaici anche nelle aree idonee”. Secondo Giordano Pascucci, presidente della Cia Toscana, il provvedimento dell’Amministrazione regionale, è molto atteso dagli agricoltori visto che in questo modo il fotovoltaico potrà continuare a svilupparsi attraverso la proliferazione di piccoli impianti senza vere e proprie “aggressioni” al territorio agricolo, dato che sarà più difficile il cambio di destinazione d’uso dei terreni su cui installare gli impianti fotovoltaici a terra.

Andrea Marchetti

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