Dopo anni di ritardi a causa di problemi tecnici, ieri è stato acceso il reattore nucleare più grande d'Europa: si trova in Finlandia e garantirà elettricità a circa il 14% della popolazione del Paese
Mentre la Germania ha detto addio all’era del nucleare, chiudendo le ultime sue tre centrali, in Finlandia nelle scorse ore è stato attivato il reattore OL3 dell’impianto di Olkiluoto (che sorge sull’omonima isola nel golfo di Botnia).
Si tratta del più grande del Vecchio Continente e dovrebbe funzionare per i prossimi 60 anni, fornendo elettricità a circa il 14% della popolazione del Paese scandinavo.
https://www.facebook.com/Olkiluoto/posts/pfbid0xNTaRGzEDm8KqkqT7Y6NTXWxKhJNM7PwJA3uT7fqgX91nJkAnGNERpQ32osAGyxLl
In questo modo la Finlandia si renderà più indipendente a livello energetico da Paesi come la Svezia e la Norvegia, tagliando l’utilizzo dei combustibili fossili.
OL3, i cui lavori di costruzione sono iniziati ben 18 anni fa, rappresenta il primo reattore nucleare ad acqua pressurizzata (EPR) funzionante sul territorio europeo.
Rispetto ai reattori più vecchi, questo di terza generazione è più sicuro ed efficiente, anche se resta sempre la questione delle scorie da considerare. La maggiore sicurezza garantita da queste nuove centrali è dovuta a quattro fattori di protezione: quattro sistemi autonomi di refrigerazione d’emergenza (ognuno capace da solo di refrigerare il nocciolo del reattore dopo lo spegnimento); un contenimento metallico per arginare eventuali fuoriuscite di materiale radioattivo in caso di incidente; contenitore e area di raffreddamento passivo del materiale fuso, nel caso in cui il nocciolo di combustibile nucleare radioattivo fuso fuoriesca dal recipiente in pressione; infine, una doppia parete esterna in calcestruzzo armato ideata per resistere all’eventuale impatto con un aereo.
Come spiegato dalla società Teollisuuden Voima (TVO), che gestisce la centrale, il reattore OL3 produce circa 1600 Megawatt (MW). La realizzazione dell’impianto è iniziata nel 2005 e inizialmente la conclusione dei lavori era attesa circa quattro anni dopo, ma una serie di problemi tecnici hanno causato grossi ritardi e un incremento non indifferente dei costi legati al progetto.
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Fonte: TVO
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