Isole Canarie: così Fuerteventura si prepara alla rivoluzione energetica con l’idrogeno verde

La visione di Fuerteventura sull'idrogeno verde sta rivoluzionando l'energia e la mobilità sostenibile, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili importati

Fuerteventura sta facendo passi da gigante verso un futuro più sostenibile, puntando sull’idrogeno verde per alimentare la propria autonomia energetica. L’isola, situata nel cuore delle Canarie, non solo si prepara a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, ma diventa anche un modello di innovazione per territori simili.

In prima linea in questo progetto, l’azienda IR Maxoinversiones ha deciso di investire fortemente nella produzione e distribuzione di idrogeno verde sull’isola. Il progetto prevede la realizzazione di una rete di stazioni di rifornimento di idrogeno accessibili al pubblico, riducendo drasticamente l’uso di combustibili fossili importati.

La società H-TEC SYSTEMS, specializzata nelle tecnologie di elettrolisi PEM, fornirà l’elettrolizzatore ME450, con una potenza di 1 megawatt, capace di produrre idrogeno utilizzando esclusivamente energia rinnovabile. La combinazione di solare ed eolico, abbondanti sull’isola, permetterà una produzione completamente a emissioni zero.

Il futuro di Fuerteventura

L’avvio della produzione di idrogeno verde è previsto per l’estate 2025, con il primo impianto localizzato a Puerto del Rosario. L’elettrolizzatore produrrà fino a 450 kg di idrogeno puro al giorno, rispondendo alle necessità del settore della mobilità e delle applicazioni power-to-X. Il carburante sarà venduto presso stazioni di servizio pubbliche, gestite da IR Maxoinversiones, garantendo così un accesso diretto sia ai residenti sia ai turisti.

L’idrogeno verde, prodotto al 100% da fonti rinnovabili, consente a Fuerteventura di compiere un passo fondamentale nella riduzione delle emissioni di CO2 e nella lotta ai cambiamenti climatici. Utilizzando energia solare ed eolica, l’isola si assicura un ciclo di produzione completamente sostenibile, che riduce l’impatto ambientale e migliora la qualità dell’aria.

Dal punto di vista economico, l’autoproduzione di combustibili ridurrà i costi di importazione, rendendo l’isola meno vulnerabile alle fluttuazioni del mercato globale. La creazione di una rete locale per la produzione e distribuzione di idrogeno promuove anche una maggiore indipendenza energetica, trattenendo il valore economico all’interno della comunità locale.

E l’Italia?

La scelta di Fuerteventura apre uno scenario interessante anche per l’Italia, soprattutto per le sue isole, da sempre dipendenti dalle importazioni di combustibili. Isolani come quelli della Sardegna o delle Eolie potrebbero seguire l’esempio delle Canarie, sfruttando il proprio potenziale eolico e solare per produrre idrogeno verde. Questa transizione non solo favorirebbe la sostenibilità ambientale, ma garantirebbe anche stabilità economica, riducendo le importazioni di gas e petrolio.

Il modello di Fuerteventura dimostra che il cambiamento è possibile, e che territori isolati possono diventare protagonisti nella rivoluzione energetica. Ora spetta all’Italia prendere spunto e avviare la sua strada verso un futuro energetico più pulito e autonomo.

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Fonte: GCPR

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