In Belgio un’isola artificiale a forma di ciambella per immagazzinare energia eolica

Presto in Belgio potrebbe sorgere un'isola a forma di ciambella. Non un'isola qualunque ma un pezzo di terra 'artificiale', così disposto per immagazzinare l'energia eolica in eccesso prodotta dai parchi eolici offshore del paese

Presto in Belgio potrebbe sorgere un’isola a forma di ciambella. Non un’isola già esistente ma un pezzo di terra ‘artificiale’, così disposto per immagazzinare l’energia eolica in eccesso prodotta dai parchi eolici offshore del paese.

Utilizzando la sabbia del Mare del Nord, il Belgio prevede di costruire proprio da quelle parti l’isola per recuperare le energie rinnovabili altrimenti perdute. Secondo l’attuale progetto essa dovrebbe distare circa tre chilometri dalla costa.

Ma come farà ad immagazzinare l’energia? Quando viene generata potenza in eccesso dai parchi eolici, questa viene inviata all’isola, il cui “foro centrale” sarà utilizzato per pompare acqua nell’oceano a sua volta. Quando l’alimentazione è necessaria, la stessa acqua sarà gettata nel foro utilizzando tubi e turbine per la produzione di energia. Ciò significa che quando la domanda è più alta o il vento assente, l’acqua potrà rifluire al serbatoio, far girare le turbine e produrre energia da inviare di nuovo al continente.

Il Belgio sta attualmente aumentando la sua capacità di produzione di energia eolica, anche se non è ancora al livello di altri paesi europei. Nel complesso, l’eolico rappresenta meno del 4% della produzione elettrica installata, anche se un rapporto del 2011 dal European Wind Energy Association prevede che il Belgio possa quadruplicare la sua capacità eolica entro il 2020. Secondo Reuters, questo paese di circa 11 milioni di persone spera di generare 2.300 megawatt dai suoi parchi eolici offshore.

Un passo importante quello belga, visto che il paese fino a poco tempo fa era nuclearista. Basti pensare che nel 2011, oltre la metà dell’energia elettrica prodotta in Belgio proveniva dall’atomo. Ma all’indomani del disastro di Fukushima fu uno dei primi insieme a Svizzera e a Germania a sconfessare l’uso dell’energia nucleare.

Tutti gli sforzi ora sono stati convogliati sulle rinnovabili e addirittura sul recupero delle energie pulite in eccesso. Aumentandone la resa, le rinnovabili non farebbero in alcun modo rimpiangere l’atomo.

L’idea di un’isola a forma di ciambella farebbe impazzire di gioia Homer Simpson ma non solo.

Abbiamo un sacco di energia dai mulini a vento e, a volte semplicemente si perde perché non c’è domanda sufficiente per l’energia elettrica,ha detto un portavoce del ministro Johan Vande Lanotte.Questa è una grande soluzione“.

Francesca Mancuso

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