Quanto dovremmo impegnarci per arrivare al completo fabbisogno energetico del settore residenziale nazionale? Poco, ma gli ostacoli sono sempre dietro l’angolo
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Per coprire l’intero fabbisogno energetico del settore residenziale italiano, sarebbe necessario installare pannelli fotovoltaici sul circa 30% della superficie complessiva dei tetti degli edifici abitativi nel Paese, che corrisponde a quasi tutta l’area idonea per tali dispositivi.
Questo è il risultato di uno studio condotto da ENEA e pubblicato sulla rivista Energies che descrive il reale potenziale del fotovoltaico in Italia entro il 2030 e il 2050, utilizzando solo le superfici dei tetti degli edifici esistenti, senza la necessità di impiegare ulteriore suolo.
Secondo Nicolandrea Calabrese, responsabile del Laboratorio ENEA di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano e coautore dello studio insieme al ricercatore Domenico Palladino:
In Italia ci sono oltre 12 milioni di edifici residenziali con una superficie totale dei tetti di circa 1.490 km², di cui solo 450 km², pari al 30% circa, potrebbero avere le caratteristiche adeguate all’installazione di pannelli fotovoltaici.
Le prospettive future
Lo studio ha evidenziato che, occupando completamente questa superficie ottimale, si potrebbero generare oltre 79.000 GWh di energia elettrica, con una potenza installata complessiva di 72 GW.
Anche se si occupasse una superficie inferiore (indicativamente circa 310 km²), l’energia prodotta sarebbe sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico elettrico del settore residenziale, che corrisponde a un consumo medio annuo di circa 65.500 GWh.
Tuttavia, gli scenari più probabili delineati dalla ricerca indicano che la potenza fotovoltaica installata potrebbe raggiungere solo 6 GW, ovvero l’11,5% dell’obiettivo nazionale di 52 GW di nuova capacità fotovoltaica entro il 2030 (parliamo di due volte e mezzo in più della potenza installata nel 2020).
Entro il 2050, la produzione di energia elettrica da fotovoltaico potrebbe coprire poco meno del 40% del fabbisogno nazionale. Tuttavia vi sarebbero importanti variazioni a livello regionale: Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia potrebbero infatti avvicinarsi agli obiettivi nazionali anche seguendo scenari più conservativi, mentre altre regioni richiederebbero di scenari più ambiziosi per arrivare a tali risultati.
Grandi differenze tra Nord e Sud
Di qui la riflessione di Domenico palladino:
Per sostenere e promuovere il fotovoltaico sui tetti serve rimodulare gli incentivi o adottare nuove azioni su base regionale. Per questo abbiamo definito un nuovo indice che misura il potenziale fotovoltaico di ciascuna regione e che potrebbe essere di supporto ai decisori politici e agli enti locali per adottare strategie energetiche sempre più efficaci e specifiche per ogni singolo territorio.
Dal punto di vista territoriale, lo studio ENEA ha calcolato che entro il 2050, nel Nord-ovest, si potrebbe produrre oltre 5.500 GWh di energia elettrica con i pannelli fotovoltaici sui tetti, coprendo fino al 50% del fabbisogno residenziale.
Nel Nord-est, questa percentuale potrebbe anche superare il 50%, con una produzione totale di 7.100 GWh. Al Centro, invece, scenderebbe a circa il 40%, mentre nel Sud e nelle Isole la copertura del fabbisogno raggiungerebbe percentuali via via più basse.
C’è ancora tantissimo da fare in merito
Nonostante il potenziale e la convenienza del fotovoltaico sui tetti degli edifici, ci sono dunque ancora molte sfide a cui dover far fronte, prime tra tutte la natura intermittente di questa fonte di energia e le procedure amministrative complesse seppur sia stata varata una normativa che punta a ridurre la burocrazia.
Rimane quindi molto da fare, se si pensa al fatto che gli edifici residenziali sono responsabili di ben il 12% delle emissioni e del 30% del fabbisogno energetico del nostro Paese. Tutto ciò, in particolare, a causa delle scarse prestazioni termiche dell’involucro edilizio e della necessità di climatizzazione.
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Fonte: Energies
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