Le riduzioni delle tariffe degli incentivi al fotovoltaico previste nella bozza del decreto ministeriale predisposta dal Ministero per lo Sviluppo Economico e relativa al Conto Energia 2011 attualmente in discussione e che dovrebbe diventare esecutiva a partire dal 1° gennaio prossimo, sollevano perplessità sul futuro del solare in Italia.
Le riduzioni delle tariffe degli incentivi al fotovoltaico previste nella bozza del decreto ministeriale predisposta dal Ministero per lo Sviluppo Economico e relativa al Conto Energia 2011 attualmente in discussione e che dovrebbe diventare esecutiva a partire dal 1° gennaio prossimo, sollevano perplessità sul futuro del solare in Italia.
Per Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, l’abbassamento delle tariffe incentivanti per ilfotovoltaico del 20% nel 2011 e di un ulteriore 8% nel 2012 potrebbe inficiare lo sviluppo del mercato in gran parte d’Italia. Ronchi, attraverso un comunicato, infatti, spiega che: “Oggi, in condizioni di normalità, in siti senza particolari problemi orografici o di connessione, il costo per l’installazione di un megawatt di pannelli solari fotovoltaici si aggira mediamente intorno ai 3 milioni di euro. Con il previsto taglio del 20% della tariffa incentivante, dal 2011 non sarebbe più conveniente utilizzare siti con irraggiamenti solari inferiori alle 1250 ore all’anno, perché tale tariffa non renderebbe sostenibile il finanziamento necessario per impianti medio-grandi a terra“.
Situazione che per Ronchi peggiorerebbe ulteriormente nel 2012: “Secondo questa bozza di decreto, la tariffa incentivante per questo tipo di impianti fotovoltaici dovrebbe subire un ulteriore taglio dell’ 8% . A questo punto potrebbero non diventare più remunerativi impianti medio-grandi a terra con un irraggiamento solare inferiore alle 1350 ore all’anno, quindi quegli impianti localizzati nella gran parte d’Italia,a meno che non si verifichi un rapido forte calo dei costi dei pannelli solari che, allo stato attuale, non è prevedibile“.
Timori fondati? Abbiamo tentato di capirlo meglio avvalendoci dell’analisi fatte sulla bozza del decreto dall’Ing. Alessandro Caffarelli, Vice Presidente esecutivo di Intellienergia Srl, il Parco scientifico sulle Energie Rinnovabili dell’Università di Tor Vergata di Roma.
Per l’Ing. Caffarelli che ci ha gentilmente inviato uno stralcio del decreto con le considerazioni apportate (scaricabile qui in pdf), “se fosse confermato il valore delle tariffe iniziali al 2011 e il decurtamento percentuale successivo (8% worst-scenario), il valore della tariffa sarebbe inferiore, nei successivi tre anni di vita del decreto, di un 4,59% medio rispetto alla proposta congiunta GIFI-ASSOSOLARE-APER (impianti su edifici) e di un 11,33% medio sempre rispetto alla proposta G.A.A“.
Inoltre, sempre secondo l’analisi effettuata e delle richieste dell’industria fotovoltaica italiana, l’Intellienergia ritiene che “il livello di potenza incentivata (1.500 MW in worst-scenario) e l’obiettivo di 5.000 MW al 2020, risultano essere sottodimensionati anche rispetto agli obbiettivi nazionali ed agli impegni assunti in sede comunitaria“.
Per consultare dati, commenti e tabelle dell’analisi, scarica l’allegato Conto Energia 2011
Simona Falasca