Proprio nel momento in cui gli Italiani cominciavano a conoscere il mondo delle fonti rinnovabili ed in particolare quelle legate al solare e alcuni imprenditori avevano appena terminato importanti investimenti per la produzione di celle fotovoltaiche made in Italy, il settore teme che il bel sogno appena iniziato stia già per terminare.
Proprio nel momento in cui gli Italiani cominciavano a conoscere il mondo delle fonti rinnovabili ed in particolare quelle legate al solare e alcuni imprenditori avevano appena terminato importanti investimenti per la produzione di celle fotovoltaiche “made in Italy”, il settore teme che il bel sogno appena iniziato stia già per terminare.
Si è iniziato a parlare di nucleare (tema che su greenMe.it abbiamo ampiamente dibattuto con diversi approfondimenti) facendo temere una battuta d’arresto delle rinnovabili ulteriormente minate dalla paura che gli incentivi sul fotovoltaico e sul solare termico vengano tolti.
Per quanto riguarda il solare termico non c’è niente di preciso. Gli stanziamenti in questo settore sono legati alle necessità di quadratura di bilancio. Se la manovra dello scudo fiscale avrà i frutti che il Governo prevede, si possono avere notti tranquille perché il sovra gettito servirà a mantenere la attuale normativa. Se però gli imprenditori dovessero dare forfait, le previsioni si farebbero fosche perché le agevolazioni potrebbero terminare. Tuttavia, considerando l’importanza che ha la manovra di rientro dei capitali dall’estero, si ritiene che si possano conservare delle previsioni ottimistiche.
Diverso è il quadro per il fotovoltaico, dove gli investimenti degli imprenditori sono stati più consistenti. Dal 2010 saranno applicate le nuove tariffe incentivanti che prevedono una riduzione del 2% rispetto a quelle in vigore quest’anno.
Non si prevedono cambiamenti a questo quadro ma rumors di palazzo affermano che la tariffa per gli impianti non integrati (come quelli a terra, ma non solo) e quelli di potenza maggiore, probabilmente oltre 20 kW potrebbero subire una decurtazione più consistente. Dal 2011 la tariffa incentivante dovrebbe scomparire o comunque ridursi come proposto di recente dalla GIFI, ma il fotovoltaico è prevedibile che resterà un affare ancora interessante per i privati.
Quest’anno il costo per kW è diminuito del 30% in 10 mesi poiché gli incentivi tedeschi e spagnoli si sono fermati e la massa di moduli presenti nel mercato europeo si è diretto verso la penisola causando un eccesso di offerta che ha permesso una discesa continua del costo. Si prevede che tale trend continuerà anche il prossimo anno con una diminuzione di quasi il 50% entro il 31 dicembre 2010.
Dal 2011 quindi gli impianti saranno a carico dei proprietari degli immobili. Considerando però il costo di gran lunga inferiore e che il costo della bolletta potrebbe subire dei rincari, l’impianto, anche senza Conto energia, riuscirà comunque ad essere ammortizzato in 10/15 anni. Quello che scomparirà sarà l’utilizzo del fotovoltaico per fini finanziari, ossia l’investimento di banche, ESCo, finanziarie o singoli imprenditori in grandi impianti a terra con finanziamenti a 20 anni in modo da lucrare subito, fin dal primo anno di gestione, negli importanti introiti che il gettito del conto energia garantiva. Il fotovoltaico diventerà finalmente una semplice tecnica costruttiva per il miglioramento energetico dell’abitazione.
Nel fotovoltaico le aziende sono quindi al sicuro e ci auguriamo che nascano realtà industriali capaci di garantire l’intera filiera di produzione “made in Italy”, dal wafer di silicio (attualmente prodotti in Germania) al modulo pronto all’uso.
Massimo Andriolo