Non solo CER, ci sono incentivi anche per altre forme di autoconsumo diffuso, come ottenerli

Il decreto CER recentemente pubblicato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica non premia solo le Comunità Energetiche Rinnovabili, ma anche altre forme di autoconsumo diffuso che non costituiscano CER vere e proprie. E per alcune configurazioni gli incentivi sono gli stessi

Non c’è bisogno di costituire una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) per accedere agli incentivi messi a disposizione dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il decreto CER entrato in vigore il 24 gennaio scorso incentiva infatti anche altre forme di autoconsumo diffuso.

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Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono solo una delle sette configurazioni previste dal Testo Integrato per l’Autoconsumo Diffuso (TIAD).

L’autoconsumo diffuso (collettivo)

Come si legge sulle regole operative del decreto CER, ai sensi del TIAD, le tipologie di configurazione ammesse al servizio di autoconsumo collettivo sono infatti:

  • autoconsumatore individuale di energia rinnovabile “a distanza” che utilizza la rete di distribuzione o sistema di autoconsumo individuale di energia rinnovabile a distanza che utilizza la rete di distribuzione
  • gruppo di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente o sistemi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili
  • comunità energetica rinnovabile o comunità di energia rinnovabile
  • cliente attivo “a distanza” che utilizza la rete di distribuzione
  • gruppo di clienti attivi che agiscono collettivamente
  • comunità energetica dei cittadini
  • autoconsumatore individuale di energia rinnovabile “a distanza” con linea diretta

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Gli incentivi previsti

In base al decreto, esistono due tipi di incentivi (cumulabili) volti a promuovere lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili ma anche dell’autoconsumo diffuso:

  • la tariffa incentivante, rivolta a tutto il territorio nazionale, che decorre dalla data di entrata in esercizio commerciale dell’impianto ed è pari a 20 anni.
  • un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), rivolto ai comuni sotto i 5mila abitanti

Ma non necessariamente è necessario costituire una CER per accedere agli incentivi, infatti altre tre configurazioni sono ammesse, in particolare:

  • per la tariffa incentivante autoconsumatore a distanza, gruppo di autoconsumatori e CER
  • per il contributo a fondo perduto gruppo di autoconsumatori e CER

Di fatto con il decreto CER basta essere almeno in due a dividere lo stesso impianto per ottenere almeno gli incentivi per 20 anni.

Le domande potranno essere inoltrate a partire dal prossimo 8 aprile.

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