Ilaria Rosella Pagliaro L'innovativo impianto che trasforma i gusci di arachidi in energia pulita
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Energia elettrica dagli scarti della produzione delle cosiddette noccioline, succede in Argentina dove l’azienda agroalimentare Lorenzati ha realizzato un innovativo impianto di generazione elettrica nella provincia di Córdoba, sfruttando questa biomassa come fonte di energia rinnovabile.
L’impianto, chiamato Generación Ticino Biomasa (GTB), si trova nel piccolo comune di Ticino, che ha una popolazione di circa 3.000 abitanti. GTB è stato costruito con una potenza installata di 4,63 MW: i lavori sono iniziati nel gennaio 2017 e sono terminati nell’aprile 2018, entrando in funzione nell’ottobre dello stesso anno. La caratteristica distintiva di questo impianto è, appunto, l’utilizzo dei gusci di arachidi, un sottoprodotto dell’industria agroalimentare, come combustibile per la produzione di energia elettrica, integrando anche trucioli di legno quando necessario per soddisfare la domanda energetica.
Come funziona
Il funzionamento dell’impianto si basa sul ciclo Rankine, che consiste nella combustione dei gusci di arachidi per produrre calore e trasformare l’acqua in vapore ad alta pressione. Questo vapore aziona una turbina, che a sua volta fa girare un generatore elettrico. In questo modo, si ottiene energia elettrica senza emettere gas serra nell’atmosfera. L’impianto è anche dotato di un sistema di recupero del calore residuo dalla combustione dei gusci di arachidi, che viene utilizzato per ricreare vapore ad alta pressione, contribuendo a mantenere il ciclo energetico dell’impianto.
L’impianto di Generación Ticino Biomasa rappresenta una soluzione sostenibile per la produzione energetica in Argentina, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e valorizzando i rifiuti agricoli. L’impianto fornisce energia elettrica al comune di Ticino, che prima dipendeva principalmente dai combustibili fossili per la fornitura di elettricità. Il comune di Ticino è anche un importante produttore di arachidi in Argentina, con quasi l’80% della produzione nazionale.
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Fonte: Lorenzati
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