L’energia eolica rimane la soluzione chiave contro la crisi energetica e per far fronte alla nostra grossa dipendenza dai carburanti fossili. Questo il messaggio lanciato ogni anno dal Global Wind Day, la Giornata mondiale del vento, che si celebra il 15 giugno in tutto il mondo
Solo l’anno scorso, nel 2022, energia eolica e solare hanno saputo generare insieme un quinto dell’elettricità dell’Unione europea. Ciò dimostra solo una cosa: che anche i rincari degli ultimi tempi e la dipendenza dall’estero possono spingere verso le rinnovabili senza se e senza ma.
È il vento che la fa da padrone e oggi, come ogni 15 giugno dal 2007, viene celebrato con una Giornata Mondiale, ricorrenza che vuole sensibilizzare sulla sua rilevanza come fonte sostenibile di energia. Un evento organizzato dall’European Wind Energy Association (EWEA) e dal Global Wind Energy Council (GWEC), in collaborazione con associazioni e società nazionali coinvolte nella produzione di energia eolica come l’Associazione Nazionale Energia del Vento (ANEV).
Il nostro Pianeta va tutelato dai cambiamenti climatici e dalle catastrofi ambientali che lo affliggono a causa dell’incuria dell’uomo – scrivono da ANEV. Dobbiamo fare una scelta di campo, abbandonare le fonti fossili, il gas e il petrolio, e imboccare la via dell’energia pulita e rinnovabile, come quella eolica.
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Perché l’eolico non va abbandonato
Nel 2022, eolico e solare hanno prodotto congiuntamente più elettricità (22%) del carbone (16%) all’interno dell’Unione europea, ma anche più del gas (20%), il che rappresenta una novità assoluta.
Secondo i dati, poco dopo l’invasione della in Ucraina, l’uso del carbone è cresciuto, aumentando del 35% nel marzo 2022 rispetto al marzo 2021. Ma questa tendenza non è continuata. Negli ultimi quattro mesi dell’anno, infatti, la produzione di elettricità da questo combustibile fossile è stata inferiore a quella dell’anno precedente e, secondo il censimento di Ember, le 26 unità di produzione di carbone tornate in servizio hanno funzionato solo al 18% della loro capacità nell’ultimo trimestre.
Il think tank rileva inoltre che l’Ue ha utilizzato solo un terzo dei 22 milioni di tonnellate aggiuntive di carbone importate nel 2022.
Quanto all’Italia, qui la produzione da fonti rinnovabili come solare ed eolico è al 17,08%, mentre il gas rimane alto con il 50,68% di produzione e il carbone al 7,6%, con il complesso delle fonti fossili al 63,56% e il carbone al 7,6%.
L’Italia può diventare energeticamente indipendente con le rinnovabili? QUI abbiamo fatto il punto.
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Fonti: ANEV / Ember
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