Il mini-reattore sperimentale Zap Energy, FuZE, ha raggiunto temperature del plasma paragonabili a quelle del nucleo solare, dimostrando un avanzamento significativo nella tecnologia di fusione nucleare
Nel cuore del Sole, un inferno di plasma ribolle a temperature inimmaginabili, ma cosa succederebbe se potessimo replicare tale fenomeno qui sulla Terra? Questa non è più una trama di fantascienza, ma una realtà tangibile grazie al mini-reattore sperimentale FuZE di Zap Energy.
FuZE ha raggiunto temperature del plasma tra gli 11 e i 37 milioni di gradi, paragonabili a quelle del nucleo solare. Pubblicato sulla rivista Physical Review Letters, questo risultato rappresenta un importante traguardo, posizionando il reattore tra i pochi capaci di ottenere plasmi a simili temperature.
Contrariamente ai metodi tradizionali che si affidano a costosi magneti superconduttori o potenti laser, il FuZE utilizza un approccio più semplice ed economico. Questa tecnologia si basa sull’utilizzo di correnti elettriche che fluiscono attraverso un sottile filamento di plasma, generando campi elettromagnetici che ne aumentano la temperatura e la compressione. Questo sistema, pur essendo una tecnica conosciuta da decenni, ha visto la soluzione di uno dei suoi principali problemi, la breve durata del plasma, grazie alle innovazioni di Zap Energy.
Una soluzione più accessibile e meno costosa
Paola Batistoni, responsabile della divisione sviluppo dell’energia da fusione all’Enea, ha evidenziato la promettente semplicità di questo approccio, pur riconoscendo che altri progetti hanno raggiunto temperature intorno ai 100 milioni di gradi, come il reattore Iter in Francia, a cui partecipa anche l’Italia. Batistoni sottolinea la sfida continua non solo nel raggiungere le condizioni per la fusione, ma anche nel risolvere i problemi tecnologici necessari per gestire e convertire l’energia prodotta.
Le temperature del plasma sono state misurate mediante un laser estremamente luminoso e veloce, utilizzato da ricercatori dell’Università della California a San Diego e del Laboratorio Nazionale Lawrence Livermore. Questa tecnica consente di disperdere gli elettroni e ottenere dati sulla loro temperatura e densità. L’azienda ha inoltre annunciato lo sviluppo di un nuovo modello, il FuZE-Q, che promette di produrre una quantità di energia notevolmente superiore.
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Fonte: Physical Review Letters – Zap Energy
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