Anche l'ordine degli ingegneri di Bologna ha assicurato il proprio appoggio alla causa di Rossi e Focardi sull'E-Cat, paragonando Rossi a Guglielmo Marconi
Ancora sostegno all’E-Cat. Questa volta però è tutto italiano. L’Ordine degli Ingegneri di Bologna ha infatti espresso il proprio interesse a favore della macchina per la fusione fredda messa a punto da Andrea Rossi e da Sergio Focardi.
L’augurio da parte degli ingegneri bolognesi, rivolto a Rossi e Focardi in occasione di un incontro che ha avuto luogo presso la sede dell’ordine, a Bologna, è che la loro macchina possa “diventare quello che si propone”.
Fiduciosi nei confronti dell’E-Cat e della fusione fredda, di cui Focardi è profondo conoscitore. Lo stesso professore di Fisica ci aveva rivelato di occuparsi da tempo della questione: “Avevo già lavorato in questo campo di ricerca nel passato, in una collaborazione tra il mio gruppo di ricerca dell’Università di Bologna e un gruppo di ricerca dell’Università di Siena diretto dal Prof. Francesco Piantelli“.
Non si tratta certo di sprovveduti, ma ricordiamo, il fatto di non sapere quasi nulla del funzionamento del catalizzatore non ha di certo giovato alla loro credibilità, nonostante ci siano già nuovi acquirenti e un numero sempre maggiore di persone interessate all’E-Cat.
“Potremmo trovarci – ha detto con un parallelo Giuseppe Milanesi, responsabile della commissione Impianti ed Energia dell’ordine bolognese – in una situazione analoga a quella del 1886-87: sempre da Bologna, si avviò quella che, qualche anno più tardi, si rivelò essere la rivoluzione delle telecomunicazioni. Grazie agli esperimenti di Guglielmo Marconi. A suo tempo, però, le sue idee trovarono ascolto solo in Inghilterra. In questo caso, ovviamente, auspichiamo un epilogo diverso”.
Rossi come il nuovo Marconi, dunque. Forse è un po’ presto per dirlo. Al momento sappiamo solo quanto lo stesso ingegnere della Brianza riferisce sul blog Journal of Nuclear Physics: l’E-Cat funziona. A poco sono valsi i tentativi di corteggiamento da parte di scienziati e Nobel. Rossi è andato per la sua strada, scontrandosi anche con ex collaboratori, come i greci dalal Defkalion, che qualche giorno fa hanno annunciato la commercializzazione del clone dell’E-Cat, l’Hyperion, entro il 2012.
Lo stesso Focardi, presente all’incontro, ha assicurato che l’E-Cat funziona: “Il suo effetto è applicabile. Lo dimostra il primo prototipo inaugurato a Bologna il 28 ottobre scorso. Ad un mese di distanza possiamo dire che siamo riusciti a produrre energia pure in grande quantità. Una forma pulita, illimitata, nobile, perché non inquinante derivata dalla fusione di nichel, idrogeno ed energia termica”.
Anche a noi, nell’intervista lo aveva confermato, aggiungendo che grazie al dispositivo, si sarebbe “risolto il problema dell’energia per gli abitanti della Terra“.
E alle critiche rivolte riguardo al funzionamento dell’E-Cat il Professore di Fisica ha spiegato: “Basta recarsi in uno di quelli in cui lavoriamo per potersene accertare di persona”. Già. Se solo fosse possibile.
Francesca Mancuso
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