Un frigo che funziona senza elettricità, che impara dalla Natura con la biomimetica per aiutare a combattere gli sprechi alimentari e la malnutrizione nei paesi in via di sviluppo. Si chiama Windchill ed è il frutto del lavoro di un gruppo di studenti Scuola di Ingegneria Schulich dell'Università di Calgary
Un frigo che funziona senza elettricità, che impara dalla Natura con la biomimetica per aiutare a combattere gli sprechi alimentari e la malnutrizione nei paesi in via di sviluppo. Si chiama Windchill ed è il frutto del lavoro di un gruppo di studenti Scuola di Ingegneria Schulich dell’Università di Calgary.
Il nuovo prototipo di frigorifero si è direttamente ispirato al regno animale, imitando api, termiti, coralli, elefanti e canguri. Windchill non richiede quasi pe niente energia elettrica ed è molto meno costoso dei moderni metodi di refrigerazione. Un sistema a buon mercato e anche piccolo da trasportare, che potrebbe aiutare le persone che vivono in aree remote e rurali dove l’elettricità scarseggia.
Per il meccanismo di raffreddamento infatti gli scienziati si sono ispirati alla regolazione della temperatura tipica di alcuni mammiferi e insetti ed è un nuovo modo di affrontare i problemi nel sistema alimentare. Corallo e termiti hanno ispirato il primo passo, canguri, api ed elefanti il secondo, e infine i suricati il terzo.
Come funziona? Il dispositivo inizia con un imbuto che richiama l’aria esterna in un tubo. Quest’ultimo viene immerso in un fluido. Il liquido evapora, raffreddando l’aria, che viene poi inviata a una camera di refrigerazione sotterranea. Qui viene conservato il cibo.
“Il nostro concept si propone di affrontare il problema dei negozi di alimentari dove il cibo si rovina per lo scarso accesso all’elettricità” spiega il team formato tra gli altri da Jorge Zapote e Michelle Zhou.
I ragazzi hanno conquistato il premio alla Biomimicry Global Design Challenge, volta a migliorare il sistema alimentare.
“Ovunque da un quarto alla metà del cibo prodotto nel mondo viene sprecato ogni anno, e tra le popolazioni rurali circa il 70 per cento delle persone in Africa non ha accesso all’elettricità”, ha detto Jorge Zapote. “Questo, al momento utilizza un po’ di energia elettrica prodotta da un pannello solare, ma l’obiettivo finale è quello di azzerare l’elettricità. Questo potrebbe realmente aiutare le persone in quelle aree.”
Il team è ora in attesa di creare un prototipo per il prossimo turno della competizione e cercare di raggiungere l’obiettivo della temperatura. “L’obiettivo è di 4,5 gradi Celsius, la temperatura di cui abbiamo bisogno affinché il cibo non vada a male”, ha detto Zhou.
Bella idea, che ne pensate?
Francesca Mancuso
Foto: Challenge Biomimicry e Ucalgary
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