Fotovoltaico, quando i pannelli solari riescono ad alimentare la miniera di Diavik anche con la neve

In Canada una miniera di diamanti che sorge proprio sotto al Circolo Polare Artico, sarà alimentata da pannelli solari bifacciali che consentiranno di catturare l'energia del sole nonostante la neve ricopra questi luoghi per gran parte dell'anno

In Canada, una miniera di diamanti sarà alimentata con energia solare grazie a pannelli bifacciali. La miniera si chiama Diavik e si trova nella Regione degli Schiavi del Nord, nei Territori del Nordovest, in Canada. Qui stanno per essere avviati i lavori di installazione di un impianto solare da 3,5 MW che coprirà fino al 25% del fabbisogno energetico della miniera e che l’azienda proprietaria afferma essere il più grande impianto off-grid, cioè scollegato dalla rete centrale, nei territori del paese.

La miniera di diamanti Diavik si trova proprio sotto il Circolo Polare Artico e sarà dotata di 6.620 moduli bifacciali, che catturano luce da entrambi i lati del pannello, e che si prevede genereranno 4,2 GWh all’anno nonostante la neve che copre Diavik per gran parte dell’anno.

L’impianto solare della miniera di diamanti si aggiunge a un impianto eolico da 9,2 MW già in funzione a Diavik dal 2012, che, sempre secondo l’azienda, sembra essere la più grande installazione eolica nel nord del Canada.

L’operazione di installazione è stata voluta da Rio Tinto, azienda che ha ottenuto un finanziamento di CAD 3,3 milioni (2,4 milioni di dollari) dal Governo dei Territori del Nordovest attraverso il programma Large Emitters GHG Reducing Investment Grant. L’impianto di Rio Tinto a Diavik è il primo progetto nei Territori del Nordovest a beneficiare dei fondi di questo programma, che destina una parte della tassa sul carbonio pagata da grandi operazioni come Diavik per supportare progetti che si impegnano a ridurre le emissioni di gas serra nel territorio.

Il progetto solare, riporta Rio Tinto, fa parte di una “visione condivisa” con i proprietari delle terre delle Prime Nazioni, gli abitanti a Sud del Circolo Artico, per lasciare una “eredità positiva” quando la miniera di bauxite cesserà le operazioni.

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Fonte: Rio Tinto

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