Il fotovoltaico organico sta pian piano riuscendo a conquistare i mercati. Di esempi e prototipi ce ne sono molti, grazie alle numerose ricerche effettuate sui materiali organici e sul loro utilizzo per produrre energia. Tra essi i mirtilli e gli spinaci, ma BioSolar, società da tempo impegnata nel settore, ha ricevuto il primo ordine commerciale
Il fotovoltaico organico sta pian piano riuscendo a conquistare i mercati. Di esempi e prototipi ce ne sono molti, grazie alle numerose ricerche effettuate sui materiali organici e sul loro utilizzo per produrre energia. Tra essi i mirtilli e gli spinaci, ma BioSolar, società da tempo impegnata nel settore, ha ricevuto il primo ordine commerciale.
BioSolar è nota per il fatto di utilizzare i semi per la realizzazione dei suoi pannelli. E finalmente la società vedrà in circolazione i propri BioBacksheet, ufficialmente in vendita. Di che si tratta? Noto come backsheet, il rivestimento di protezione che si trova su ogni cella fotovoltaica, per BioSolar diventa organico. Invece di utilizzare le classiche pellicole fatte di petrolio, i BioBacksheet sono costituiti da un materiale proprietario basato sul cotone e sul ricino.
Prodotti questi in ogni caso non utilizzati per l’alimentazione. I semi di ricino addirittura sono velenosi per l’uomo, ma utili per creare materiali cosiddetti bio-based per generare energia rinnovabile. I semi di ricino contribuiscono a creare una speciale resina, che viene lavorata per formare a sua volta un materiale poliammidico simile al nylon. Il cotone contribuisce a renderlo più solido grazie alla dura fibra cellulosica. Il risultato è un materiale molto resistente, come spiega BioSolar: “Questo nuovo materiale duro e organico sarà in grado di offrire le caratteristiche di durabilità della convenzionale plastica derivata dal petrolio” garantendo pari proprietà elettromagnetiche, resistenza meccanica, stabilità dimensionale, e resistenza agli atmosferici. A rendere ancora pià sostenibili i pannelli si BioSolar è il fatto che vengono utilizzati stracci di cotone e cotone grezzo.
Tra gli altri vantaggi, c’è anche il costo di produzione che è inferiore rispetto ai rivestimenti a base di petrolio, tipicamente realizzati con film di poliestere, visto che i materiali di base sono più economici del petrolio. Inoltre, i pannelli BioSolar sono in parte costituiti da un singolo strato composito anziché da strati laminati.
“Il nostro BioBacksheet, in attesa di brevetto, è il primo e unico pannello solare certificato realizzato con materiali rinnovabili, che offre due distinte peculiarità ineguagliate sia dai predecessori” ha detto David Lee, amministratore delegato della società. Secondo Lee i suoi punti di forza sono innanzitutto l’elevata conducibilità termica. BioBacksheet attira rapidamente il calore dalle celle solari, che possono aumentare la potenza totale del pannello solare e anche migliorare la durata a lungo termine diminuendo le fluttuazioni di temperatura. In secondo luogo, la certificazione dei pannelli solari ne consente una commercializzazione più sostenibile e socialmente responsabile.
Per cosa saranno utilizzati dal nuovo cliente, il cui nome è ancora sconosciuto? La società ha rivelato che la prima spedizione dei BioBacksheets sarà utilizzato per i pannelli fotovoltaici usati per ricaricare i veicoli commerciali elettrici.
Francesca Mancuso
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