Fotovoltaico: ecco cosa deve cambiare nel decreto legislativo sulle fonti rinnovabili

Secondo Assosolare il Decreto legislativo sulla promozione dell'uso di energia da fonti rinnovabili deve essere cambiato. Per questo ieri una delegazione della associazione, rappresentativa di molte aziende del settore fotovoltaico, è stata ricevuta dalla Commissione Industria presso il Senato della Repubblica.

Secondo Assosolare il Decreto legislativo sulla promozione dell’uso di energia da fonti rinnovabili deve essere cambiato. Per questo ieri una delegazione della associazione, rappresentativa di molte aziende del settore fotovoltaico, è stata ricevuta dalla Commissione Industria presso il Senato della Repubblica.

In particolare sarebbero due gli articoli che, secondo Assosolare, necessiterebbero di alcune modifiche: l’8.5, che limita la costruzione di impianti fotovoltaici a terra su aree agricole a 1 MW di potenza, e l’articolo 22, che porterebbe a una revisione delle tariffe incentivanti nel terzo anno di vita del Conto Energia approvato lo scorso luglio.

Secondo Assosolare, infatti, c’è compatibilità tra impianti fotovoltaici e terreni agricoli, dato che gli impianti hanno carattere temporaneo e, alla fine della loro vita utili potrebbero essere rimossi permettendo, così, la riconversione del terreno ad uso agricolo. Quindi l’articolo, restrittivo in materia, sarebbe per Assosolare in contrasto con le stesse finalità del Conto Energia. Per Assosolare, infatti, anche nell’ipotesi in cui l’intero nuovo tetto fotovoltaico previsto (3.000 MW) venisse utilizzato per l’installazione di impianti a terra, si avrebbe un’incidenza in termini di superficie occupata pari allo 0,019% della superficie italiana e allo 0,045% dell’area agricola utilizzata.

Ma anche lo stesso meccanismo del Conto Energia è finito nel mirino di Assosolare, che ha contestato il punto in cui il Decreto prevede, con il terzo anno, la revisione ulteriore del sistema delle tariffe incentivanti, ritenendo indispensabile, invece, che non siano fatti ulteriori cambiamenti, specialmente nell’ultimo anno di vigenza del nuovo Conto Energia 2011, che sarebbero assai dannosi per il settore delfotovoltaico, introducendo elementi di incertezza nocivi agli investimenti già programmati o da programmare. Una ulteriore revisione, casomai, secondo l’associazione di imprenditori dovrebbe tener conto delle tariffe già stabilite dal Conto energia per il 2013, replicandoli in modo non peggiorativo, e inserendo una clausola di continuità per dare certezza al settore”. Insomma Assosolare vorrebbe un modello di riduzione graduale ed a scaglioni delle tariffe incentivanti, sul modello tedesco. Andrebbe assolutamente evitata, invece, una riduzione drastica, come successo in Spagna, dove gli investimenti nel settore del fotovoltaico hanno subito un forte calo. E l’unico criterio valido di riduzione sarebbe quello di diminuire gli incentivi tenendo conto dei costi che i produttori affrontano, ad esempio prendendo come riferimento i costi dei componenti e delle materie prime necessarie alla costruzione dei pannelli fotovoltaici.

Nel corso dell’audizione al Senato, poi, Assosolare ha sottolineato alcuni dei costi e rendimenti effettivi dell’energia fotovoltaica in Italia, a partire dagli incassi per lo Stato: tra IVA, IRES e IRAP pagate dalle imprese del settore, lo Stato italiano nel 2009, a fronte di uscite complessive per il fotovoltaico ,valutabili in circa 450 milioni di euro, ha incassato circa 300 milioni di euro. Il costo “netto” del Conto Energia per il 2009 si attesta dunque intorno ai 150 milioni (dati Politecnico di Milano – Energy Strategy Group 2009). Si è avuto inoltre, un risparmio nella emissione di anidride carbonica in atmosfera pari a circa 22.080.000 di euro, all’anno. Per quanto riguada, invece, l’impatto del fotovoltaico sulla bolletta, ovvero i costi per i cittadini, secondo le stime fornite da Assosolare nel 2010sono stati pari a circa 800 milioni di euro: l’1,6% della bolletta, equivalenti a 0.60 euro al mese contro, ad esempio, i quasi 2 euro al mese della Germania.

Lo schema di decreto, pur nell’apprezzato intento di fornire un quadro di riferimento a medio lungo termine per le energie a fonti rinnovabili, in funzione degli obiettivi per il 2020, contiene punti critici di impatto decisivo sullo sviluppo e consolidamento dell’imprenditoria fotovoltaica e quindi dell’uso di energia da fonte rinnovabile fotovoltaica nel futuroha commentato Gianni Chianetta, Presidente di Assosolare.

Andrea Marchetti

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