Il quadrante dell'orologio più famoso del mondo, quello del Big Ben, potrebbe presto arricchirsi di pannelli solari. Sarebbe uno dei progetti messi in campo dalla House of Commons come parte di uno sforzo di più ampio respiro per frenare l'impronta di carbonio dello storico palazzo parlamentare di Londra.
Il quadrante dell’orologio più famoso del mondo, quello del Big Ben, potrebbe presto arricchirsi di pannelli solari. Sarebbe uno dei progetti messi in campo dalla House of Commons come parte di uno sforzo di più ampio respiro per frenare l’impronta di carbonio dello storico palazzo parlamentare di Londra.
Big Ben, in realtà, è la campana della Clock Tower (Torre dell’orologio, dedicata a Santo Stefano), posizionata all’angolo nord-est del Palazzo di Westminster, conosciuto anche come House of Parliament. Tradizionalmente il nome viene riferito, per estensione, anche all’orologio e all’intera torre dell’orologio, alta 96,3 m e costruita in stile neogotico. Il nome ufficiale di quest’ultima è però diventato Elizabeth Tower a fine giugno 2012, in occasione del giubileo di diamante della regina Elisabetta.
I membri del parlamento del Regno Unito sono stati chiamati, il mese scorso, a presentare idee su come la struttura avrebbe potuto raggiungere il target di efficienza energetica del 34% entro il 2020. Da qui è partita l’idea di mettere i pannelli solari sul quadrante dell’orologio del Big Ben.
“Queste idee saranno ora discusse, riviste e rese prioritarie dall’Environment Team con un programma di iniziative da sviluppare nei prossimi mesi“, ha spiegato un portavoce a BusinessGreen, aggiungendo che in programma c’è anche l‘isolamento termico di alcune aree del Palazzo di Westminster con lana di pecora il prossimo anno, dopo che la Leeds University ha scoperto che questo materiale riduce significativamente la perdita di calore. La lana di pecora è anche resistente all’acqua, evitando così perdite e formazione di condensa.
Quel che è certo è che la House of Commons prevede certamente di installare pannelli solari su tetto nel 2015, come parte di un progetto di ristrutturazione per riparare il tetto in ghisa del Palazzo del Parlamento. “Il progetto assicurerà che il tetto rimanga funzionale per altri 150 anni, dandoci l’opportunità di migliorare le nostre valutazioni di prestazione ambientale e i sistemi di sicurezza antincendio”, ha aggiunto il portavoce.
Completano il quadro della riqualificazione edilizia in chiave green l’installazione di tecnologie per l’ottimizzazione della tensione, la sostituzione di luci a LED a basso consumo energetico e la riduzione degli sprechi energetici. Sempre seguendo la strada dell’efficienza energetica, nel mese di gennaio, Londra ha presentato il più grande ponte solare del mondo, coperto da 4.400 pannelli fotovoltaici per produrre la metà dell’energia necessaria alla stazione di Blackfriars.
Roberta Ragni
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