Fotovoltaico, arrivano i moduli in perovskite stampabili alla velocità di fogli di giornale che possono diventare vetri per finestre

Un gruppo di ricerca della City University of Hong Kong ha sviluppato celle solari in perovskite altamente efficienti, stampabili e stabili, utilizzabili anche per vetri di finestre. Guidati dal professor Alex Jen Kwan-yue, i risultati sono stati pubblicati su Nature Energy

Un gruppo di ricerca della City University of Hong Kong (CityUHK) ha sviluppato celle solari in perovskite altamente efficienti, stampabili e stabili tali da poter essere utilizzate per vetri di finestre.

La ricerca sulla stabilizzazione dei pannelli in perovskite si sta facendo sempre più interessante e molte solo le novità che arrivano dalla comunità scientifica negli ultimi tempi, come ad esempio le celle auto-riparanti.

Buone notizie arrivano anche dalla Cina, come quelle portate dagli scienziati guidati dal professore Alex Jen Kwan-yue, titolare della cattedra Lee Shau Kee in Scienza dei Materiali della City University of Hong Kong e i cui risultati dello studio sono stati pubblicati su Nature Energy.

La caratteristica innovativa di queste celle solari in perovskite è che possono essere stampate e prodotte in massa a una velocità paragonabile a quella della stampa dei giornali, con una produzione giornaliera fino a 1.000 pannelli solari. Ma soprattutto, grazie alla loro grande flessibilità e semi-trasparenza, possono essere trasformate in vetri per finestre, così da assorbire la luce direttamente e essere utilizzate per realizzare in futuro “fattorie solari urbane”, in città con molti grattacieli come Hong Kong e Shenzhen.

La stabilità delle celle in perovskite è stata migliorata grazie alle composizione in tandem perovkite-materiali organici.

Siamo stati il primo team a proporre l’uso di metodi di ossidoriduzione e sintesi chimica per risolvere il problema, assicurando stabilità alle celle solari in perovskite.

Ha detto Wu Shengfan, membro chiave del team di ricerca e primo autore firmatario dell’articolo. Il team ha testato la combinazione con 500 ore di funzionamento che hanno garantito oltre il 90% della loro efficienza.

Queste celle fotovoltaiche in perovskite possono assorbire energia anche in condizioni di luce interna debole e grazie alla loro capacità di flessibilità meccanica possono essere integrate e applicate in diversi scenari, dalle vetrate di grandi edifici e fattorie ai vari componenti dell’Internet of Things (IoT) cioè quella una rete di oggetti e dispositivi connessi dotati di sensori che consentono loro di trasmettere e ricevere dati, da e verso altre cose e sistemi.

Il team prevede anche di allestire una linea di produzione pilota a Hong Kong con una produzione annua di 25 megawatt entro il 2025 e lanciare prodotti per attrarre investitori del settore e testare le applicazioni.

 

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Fonte: City University of Hong Kong

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