I fiumi sono troppo caldi e la Francia potrebbe essere costretta a spegnere le centrali nucleari

Il riscaldamento globale influenzerà la produzione nucleare? Con le temperature troppo elevate, le centrali nucleari potrebbero vedersi costrette a non utilizzare più l’acqua dei fiumi (calda) per raffreddare i loro circuiti. Come è già avvenuto pochi giorni fa in Francia. Cosa insolita in primavera

È faccenda che normalmente si verifica in estate: i reattori nucleari tagliano la produzione per riuscire a mantenere stabili le temperature. Ma ora, in Francia, in piena primavera, la EDF, azienda produttrice e distributrice di energia, avverte che le temperature fluviali straordinariamente calde costringeranno il Paese a ridurre la potenza dei reattori nucleari. Di già.

Colpo duro, se si considera che già metà dei reattori francesi è fuori uso colpiti da problemi di corrosione.

Le nuove minacce alla sicurezza dell’approvvigionamento elettrico, insomma, sono il caldo estremo e la siccità, con buona pace di quanti sostengono che è col nucleare che si dà parte della soluzione alla crisi climatica. Pare, più che altro, un cane che si morde la coda.

Con il progressivo aumento delle temperature, già il 9 maggio scorso, durante la notte, uno dei reattori della centrale elettrica di Blayais, ai margini dell’estuario della Gironda, aveva dovuto rallentare. Per raffreddare queste unità produttive, l’impianto pompa l’acqua della Garonna e la scarica. Ma negli ultimi giorni la temperatura del fiume era troppo alta. L’EDF non può respingere l’acqua al di sopra dei 30°C, e così è stato necessario rallentare un reattore.

Il futuro del nucleare lontano dai fiumi? Tale decisione viene presa in estate, ma mai a metà maggio.

Questo ha un impatto sulla biodiversità. Ovviamente sia sui pesci che vivono nell’estuario, sia poi sulla proliferazione delle alghe – spiega Patrick Mautin, dell’associazione Sepanso, che si batte per la difesa dell’ambiente. Con il riscaldamento globale, una dozzina di reattori francesi potrebbero essere colpiti.

Tutto ciò, come dicevamo, va ad aggiungersi al fatto che il parco nucleare francese è già praticamente dimezzato da una serie di fermi di questo inverno, con metà dei suoi 56 reattori attualmente non disponibili. Dai 61,3 GW di nucleare teoricamente disponibile in Francia, la potenza delle centrali operative è scesa al di sotto di 30 GW solo il 2 aprile quando il reattore Chinon 1 è stato sottoposto a manutenzione annuale, prima di salire a 31,3 GW il 3 aprile, secondo i dati della rete.

E ora, col caldo che aumenta, non andrà meglio. In parole povere, Francia sta pagando caro il suo affidamento all’atomo, dal quale ottiene circa il 70% dei suoi consumi elettrici. Ragioniamoci un attimo.

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Fonte: EDF

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