Eolico offshore e uccelli marini: in 2 anni non è stata registrata neanche una collisione con le pale, lo studio svedese che sorprende

Uno studio di due anni condotto in un grande parco eolico offshore avrebbe dimostrato come gli uccelli marini sappiano evitare bene le turbine durante il volo

Una delle obiezioni maggiori che vengono fatte all’eolico e in particolare all’eolico off-shore è quella di interferire con le rotte migratorie e costituire un pericolo per le popolazioni di uccelli, soprattutto quelli marini. Ora arriva uno studio durato due anni e costato ben 3 milioni di dollari che dimostrerebbe come, nell’arco di tutto questo periodo, non si sia verificata neppure una collisione tra pale e uccelli.

Lo studio di oltre 115 pagine  è stato condotto dal gigante energetico svedese Vattenfall  in un parco eolico offshore al largo della Scozia combinando i dati radar con quelli delle telecamere per identificare le specie e creare un’immagine tridimensionale dei modelli di volo e delle rotte seguite dagli uccelli per evitare le pale delle turbine eoliche. In particolare sono state prese in considerazione 4 specie di uccelli marini: gabbiani reali, sule gabbiani tridattili e grandi gabbiani, monitorati in dettaglio da aprile a ottobre, il periodo in cui la loro attività è all’apice.

I risultati dello studio hanno sorpreso anche la stessa Vattenfall: non è stata registrata una sola collisione tra un uccello e una pala rotante delle turbine: i modelli di volo degli uccelli si adattano alle pale del rotore da circa 120 metri diventando sempre più precisi man mano che si avvicinano ai rotori. Sono state registrate anche variazioni tra i quattro uccelli marini studiati:

i gabbiani reali e i gabbiani tridattili hanno mostrato un comportamento di evitamento orizzontale più lontano dalle pale del rotore, rispettivamente a 90-110 metri e 140-160 metri, mentre le sule e i grandi gabbiani dal dorso nero hanno mostrato un comportamento di evitamento solo a 40 e 50 metri dalle punte delle pale del rotore.

Un risultato, questo, sorprendente che aprirebbe la strada a processi di autorizzazioni più semplici per l’energia eolica offshore, anche se vien subito da pensare che non si tratti di uno studio super partes essendo stato condotto dalla stessa società energetica. Vattenfall afferma però di avere prove video a sostegno dei risultati: diecimila filmati di uccelli che volano intorno all’Aberdeen Offsore Wind Farm.

Questa è la scoperta più importante – afferma Henrik Skov, che ha guidato il progetto – Le persone hanno affermato che sarebbero necessarie soluzioni molto costose per garantire che gli uccelli evitino le collisioni (con le pale delle turbine eoliche), ma le specie che abbiamo monitorato fanno già un ottimo lavoro nell’evitarle. Sembrano altamente in grado di sopravvivere in un ambiente eolico

L’azienda ci tiene inoltre a precisare che questi risultati, eccezionali sia dal punto di vista delle conclusioni, ma anche del metodo in cui per la prima volta sono stati monitorati in mare aperto (esiste infatti uno studio simile danese condotto però su un parco eolico a terra) potrebbero essere estesi anche ad altre specie:

Questa è la prima volta che qualsiasi tipo di specie di uccelli è stato studiato così da vicino e in dettaglio in un parco eolico offshore. E questi uccelli sono davvero bravi a evitare le turbine. Ora abbiamo bisogno di studi su più varietà –  afferma Skov, – le indagini sul comportamento degli uccelli fanno parte di un obiettivo generale per evitare di costruire parchi eolici in corridoi di volo.

Uno studio che potrebbe davvero far diminuire le riserve verso questa fonte energetica non solo delle istituzioni , ma anche dell’opinione pubblica. Del resto se volessimo fare un confronto, combustibili fossili, pesticidi, finestre ma anche il comune gatto domestico,  uccidono  milioni se non addirittura miliardi di uccelli l’anno.

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