Una società affiliata a uno dei maggiori fornitori statunitensi di energia rinnovabili è stata condannata per aver provocato la morte di oltre 150 aquile.
ESI Energy, sussidiaria di NextEra Energy, dovrà sborsare oltre otto milioni di dollari in sanzioni e risarcimenti per le aquile uccise in tre dei suoi parchi eolici.
Nell’ultimo decennio, infatti, almeno 150 tra aquile reali e aquile calve sarebbero morte dopo essere state colpite dalle pale delle turbine eoliche di proprietà dell’azienda.
La società si è dichiarata colpevole durante il processo e, oltre alle sanzioni, ha concordato di investire fino a 27 milioni durante i prossimi cinque anni in misure preventive, per evitare future morti di aquile. Tali misure includono la sospensione dell’attività delle turbine nei momenti in cui è più probabile che siano presenti aquile in volo.
Poiché i funzionari della fauna selvatica prevedono che alcune aquile potrebbero comunque morire, alla società è stato imposto il pagamento di 29.623 per ogni aquila che dovesse perdere la vita nei suoi parchi eolici, sempre per i prossimi cinque anni.
Sebbene né l’aquila reale né quella calva siano presenti nell’elenco delle specie in via di estinzione degli Stati Uniti, entrambe le specie sono protette dalla legge federale sugli uccelli migratori che punisce chi uccide o danneggia aquile e altri volatili.
Le aziende di diversi settori, da quello energetico al manifatturieri, per svariati anni hanno esercitato pressioni contro l’applicazione della legge per la morte accidentale di uccelli.
Diverse società sono riuscite a evitare procedimenti giudiziari dimostrando di aver adottato misure idonee a evitare morti e ottenendo permessi speciali per eventuali morti accidentali.
Secondo i documenti presentati durante il processo, NexEtra era consapevole dei rischi che avrebbero corso le aquile ma non ha richiesto i permessi necessari, poiché ha ritenuto che la legge non li richiedesse per la morte involontaria di uccelli.
La società ha inoltre costruito due nuovi parchi eolici e potenziato un parco già esistente ignorando i consigli dei funzionari federali della fauna selvatica su come ridurre al minimo le morti delle aquile.
Di conseguenza, NextEra è stata accusata e processata; il procedimento penale, sospeso sotto l’amministrazione Trump, si è concluso pochi giorni fa con un patteggiamento da parte dell’azienda.
Le popolazioni di aquila calva – simbolo nazionale degli Stati Uniti dal 1700 – sono state decimate nell’ultimo secolo a causa delle attività umane. A provocare la morte di numerosi esemplari, oltre all’eolico, anche collisioni con veicoli, avvelenamento da piombo, sparatorie illegali e pesticidi.
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Si stima che ogni anno circa 2.200 aquile muoiano a causa dell’uomo, un numero pari al 60% di tutti i decessi. In futuro, le morti potrebbero aumentare proprio a causa dello sviluppo dell’energia eolica, oltre ad altre attività umane.
Risulta dunque importante fare tutto il possibile per tutelare questi animali, soprattutto in questo momento storico in cui si sta verificando una spinta per produrre più energia da fonti rinnovabili per ridurre le emissioni.
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Fonti di riferimento: AP
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