Il sole? È la fonte di energia migliore almeno secondo gli italiani. E per il futuro, l'89% degli abitanti del Bel Paese sceglierà l'energia solare. Lo dicono i nuovi dati del rapporto "Gli italiani e il solare" presentato da IPR Marketing e La Fondazione UniVerde ieri a Milano in occasione del Solarexpo2013
Il sole? È la fonte di energia migliore almeno secondo gli italiani. E per il futuro, l’89% degli abitanti del Bel Paese sceglierà l’energia solare. Lo dicono i nuovi dati del rapporto “Gli italiani e il solare” presentato da IPR Marketing e La Fondazione UniVerde ieri a Milano in occasione del Solarexpo2013.
Secondo lo studio, cresce il numero di italiani che crede che il solare sia la scelta migliore per il futuro, nonostante il lieve calo rispetto alle passate edizioni del rapporto: nel 2011 aveva toccato il picco del 92% mantenendo la stessa percentuale per due anni per poi calare lievemente (90%) nel settembre del 2012 e attestarsi attualmente all’89%.
Oltre al solare, che per il 69% degli intervistati (+13% rispetto all’anno precedente) sarà il leader del mercato delle energie alternative, vi sono anche l’eolico, l’idroelettrico, la geotermia, le biomasse, seguiti secondo gli italiani da nucleare, gas, petrolio e carbone, la cui valutazione è stata fatta per la prima volta quest’anno nel focus “carbone, carbon tax e smart grids”.
Quanti italiani hanno preso in considerazione il solare? Il 79%, quasi 8 italiani su 10, tuttavia è opinione condivisa che gli ostacoli da superare siano tanti: il 68% lo trova burocraticamente difficile, il 48% – dato in calo rispetto al passato – lo considera tecnicamente complesso e il 56% lo vede come economicamente dispendioso. Va meglio sul fronte costi, visto che nel 2009 il 62% degli intervistati trovava il solare più costoso dell’energia tradizionale oggi solo il 26% degli intervistati la pensa così.
Il tema incentivi ha messo un po’ tutti d’accordo. L’85% degli italiani crede che il Governo debba intervenire con degli incentivi per aiutare lo sviluppo delle rinnovabili, ma c’è un dato significativo: è passato dal 39% al 48% il numero di italiani che preferirebbe sostituire gli incentivi con delle semplificazioni burocratiche o la libertà di vendere energia in rete. Il 38% crede invece che sia ancora necessario mantenere il sistema degli incentivi. La maggioranza degli intervistati dichiara però che con o senza incentivi istallerebbe comunque i pannelli perché lo ritiene comunque conveniente
E il carbone? L’indagine ha preso in considerazione anche una fonte meno pulita, il carbone, considerato dopo il petrolio il combustibile fossile più pericoloso e insieme all’olio combustibile il più inquinante. Per questo, l’80% degli italiani lo considera ormai obsoleto. Per il 62% inoltre chiudere le centrali di carbone entro il 2020 è doveroso, opinione condivisa da un altro 28% che però crede sarà un’operazione difficile. Per quanto riguarda la possibilità di tassare le attività che producono emissioni di C02, la stragrande maggioranza degli italiani (84%) è d’accordo, ma il 40% pensa che sarà difficile da realizzare.
Meno informazione sulle smart grids. Pochi sanno infatti che l’Ue ha optato per le reti intelligenti con cui ogni cittadino può comprare e vendere energia e diventarne produttore. Il 77% non ne ha mai sentito parlare e anche chi conosce il termine non sa bene cosa siano (16%). Il 7% è correttamente informato, solo l’1% in più rispetto all’anno scorso.
Francesca Mancuso
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