Enel scommette sul nucleare di quarta generazione: l'azienda ha appena siglato una partnership con la società Newcleo, che costruirà un Mini LFR in Europa. Ecco dove verrà realizzato e tutto quello che c'è da sapere su questa tecnologia che rappresenta un'alternativa più affidabile ed efficiente rispetto al vecchio nucleare
Indice
Il Gruppo Enel ha deciso di tornare a investire nell’energia nucleare. Proprio nelle ultime ore è arrivata, infatti, la notizia relativa a un accordo di cooperazione siglato dalla multinazionale italiana con la società newcleo, che intende realizzare il suo primo impianto nucleare di quarta generazione. Enel sarà proprio il primo investitore nel progetto di costruzione del reattore che verrà costruito fuori dai confini italiani. Ma cosa dobbiamo aspettarci da questo sodalizio? E, soprattutto, il nucleare di quarta generazione è davvero pulito e sicuro? Cerchiamo di fare chiarezza.
Leggi anche: Nucleare di quarta generazione: cos’è esattamente e perché tutti ne parlano
L’accordo fra Enel e newcleo
Come anticipato, Enel collaborerà con newcleo su progetti legati a questa avanzata tecnologia nucleare, mettendo a disposizione il suo personale dotato di competenze specialistiche in materia.
La società newcleo, finanziata privatamente e con sede a Londra, è impegnata nella realizzzione di reattori innovativi, che riducono significativamente i volumi esistenti di scorie radioattive e di plutonio, oltre ad eliminare la necessità di estrarre uranio dal sottosuolo.
La tecnologia Fast Reactor di newcleo è il passo necessario nell’industria nucleare per consentire il riciclaggio multiplo dell’uranio già estratto e una massiccia riduzione delle scorie nucleari. – spiega Stefano Buono, CEO della società – Inoltre, l’uso del piombo apre la possibilità a un funzionamento più sicuro ed economico del reattore”.
Il Gruppo Enel vanta già una significativa esperienza nella tecnologia nucleare e attualmente dispone di una capacità nucleare di oltre 3,3 GW in Spagna, oltre a detenere una partecipazione di circa il 33% nella società slovacca Slovenské elektrárne che ha recentemente collegato alla rete il primo dei due generatori a turbina dell’unità 3 della centrale nucleare di Mochovce (la seconda centrale nucleare di nuova costruzione ad essere collegata alla rete europea in 15 anni).
Dove verrà realizzato l’impianto nucleare di quarta generazione
Il piano di newcleo prevede innanzitutto la progettazione e la costruzione di un Mini LFR (Lead Fast Reactor) da 30 MWe, primo nel suo genere, che sorgerà in Francia entro il 2030. A questo progetto seguirà la costruzione di un’un’unità commerciale da 200 MWe nel Regno Unito.
La società piemontese ha fatto sapere, inoltre, che allo stesso tempo investirà investirà direttamente in un impianto di manifattura di MOX (Mixed uranium/plutonium Oxide, prodotto da scorie nucleari esistenti) per alimentare i suoi reattori.
Come funziona il nucleare di quarta generazione
Come funziona esattamente il nucleare di quarta generazione? Questi innovativi reattori sfruttano la fissione nucleare. Rappresentano un’alternativa più vantaggiosa e sicura di quelli di vecchia generazione: utilizzano in modo più efficiente il combustibile, minimizzano la produzione di scorie, presentano un livello di sicurezza più elevato in caso di incidenti gravi; inoltre, presentano un costo più ridotto rispetto ai precedenti impianti.
Ecco nel dettaglio come affronterà la società newcleo le principali sfide legate alla tecnologia intende investire:
- Rifiuti. I Fast Reactor sono in grado di “bruciare” in modo efficiente (tramite fissione) l’uranio impoverito, il plutonio e gli attinoidi minori. Se utilizzati con combustibile MOX generato da scorie nucleari ritrattate, i reattori di newcleo garantiscono la sostenibilità chiudendo il ciclo del combustibile e possono anche aumentare l’indipendenza energetica
- Sicurezza. I reattori raffreddati ad acqua funzionano a pressione atmosferica. Le proprietà del piombo (capacità termica e conducibilità, punto di ebollizione, inerzia chimica, bassa attivazione neutronica, proprietà di schermatura), insieme ai sistemi di sicurezza passiva di newcleo, garantiscono altissimi livelli di sicurezza
- Costo. Il design del nuovo reattore di newcleo è stato ottimizzato negli ultimi 20 anni portando al concetto di un modulo ultracompatto e trasportabile da 200 MWe con miglioramenti nella densità energetica rispetto ad altre tecnologie. I costi sono mantenuti bassi grazie alla semplicità, compattezza, modularità, funzionamento a pressione atmosferica ed elevata temperatura prodotta.
Il progetto potrebbe aiutarci ad affrontare meglio la crisi energetica, ma si prospettano tempi ancora troppo lunghi. Nel frattempo l’Italia deve investire seriamente nel fotovoltaico, nell’eolico e nelle altre energie rinnovabili. Insomma il nucleare di ultima generazione dovrebbe essere considerato una delle soluzioni, non la soluzione.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Leggi anche: