Torna a Siracusa “Archimede”. Non si tratta ovviamente dello scienziato vissuto nella città sicula secoli or sono, ma della centrale solare termodinamica che è stata inaugurata oggi a Priolo Gargallo e che deve il nome proprio al grande inventore che con i suoi “specchi ustori” incendiò e le navi romane che assediavano la città durante la guerra punica del 212 a.C.
Torna a Siracusa “Archimede”. Non si tratta ovviamente dello scienziato vissuto nella città sicula secoli or sono, ma della centrale solare termodinamica che è stata inaugurata oggi a Priolo Gargallo e che deve il nome proprio al grande inventore che con i suoi “specchi ustori” incendiò e le navi romane che assediavano la città durante la guerra punica del 212 a.C.
Questo perché la nuova centrale Archimede per generare energia elettrica utilizza una serie di specchi parabolici che concentrano i raggi del sole su tubazioni percorse da un fluido. Dopo la centrale ad idrogeno inaugurata nei giorni scorsi a Marghera, Enel vara un’altra nuova centrale da record. Archimede infatti è la prima al mondo ad “utilizzare i sali fusi come fluido termovettore e ad integrare il ciclo combinato a gas con un impianto solare a concentrazione tra i più innovativi del mondo per la produzione di energia elettrica”.
Nella fattispecie, Archimede, grazie a questa nuova tecnologia sviluppata da ENEA, sarà in grado di raccogliere e conservare per molte ore l’energia solare, riuscendo così a superare uno dei grandi limiti di questa fonte rinnovabile e a generare elettricità anche di notte o in condizioni atmosferiche poco favorevoli.
Gli specchi parabolici, infatti concentrano i raggi del sole su tubature percorse da un fluido che, raccolto in appositi serbatoi, servirà per alimentare il generatore di vapore il quale, a sua volta, grazie alla pressione data dalle alte termperature sarà in grado di muovere le turbine della centrale Enel adiacente a ciclo combinato e produrre così energia elettrica senza l’ausilio di combustibile fossile.
Il calore verrà accumulato grazie all’utilizzo dei sali fluidi, una miscela di nitrati di sodio e potassio capace di trattenere le alte temperature per tempi prolungati.
Nel complesso l’impianto, che è costato 60 milioni di euro, è costituito da circa 30.000 mq di specchi parabolici che concentrano la luce del sole su 5.400 metri di tubazioni percorse da liquido. Oltre ai collettori solari (specchi più tubi) completano la centrale un generatore di vapore e due serbatoi per l’accumulo termico. Il tutto per una capacità di circa 5 MW di energia elettrica che, si stima, permetterà di risparmiare ben 2.100 tonnellate di petrolio e ridurre 3.250 tonnellate di 2″>emissioni di CO2 in atmosfera.
Anche l’ AD e Direttore Generale di Enel Fulvio Conti ha voluto sottolineare le potenzialità in termini ambientali della nuova centrale, “l’unico impianto solare termodinamico in grado di utilizzare sali al posto di olio con assoluto impatto zero sulle emissioni e sul territorio inoltre è in grado di produrre energia anche di notte con i raggi del sole”. Ma Conti ci ha tenuto soprattutto ad onorare la Sicilia e il valore simbolico dell’impianto che usa lo stesso principio degli specchi ustori “del grande inventore siciliano che lo usò secoli fa”. ‘Inoltre, qui abbiamo una centrale disponibile. Il terreno è pronto e, in effetti, siamo nella terra del sole. La Sicilia, per noi dell’Enel, è il posto dove abbiamo una serie di iniziative nel campo della tecnologia solare. ‘Archimede’ è un esempio tra i più avanzati nel mondo”
“È un impianto all’avanguardia e di eccellenza nel panorama internazionale della produzione da fonti rinnovabili, realizzato in Sicilia con tecnologia interamente italiana – ha commentato Ivan Lo Bello, Presidente di Confindustria Sicilia, – È significativo che nella progettazione dell’impianto sia stato coinvolto il mondo della ricerca Enel ed Enea ed è auspicabile che in futuro vengano coinvolte sempre più le Università e la ricerca siciliana“. Le specificità di questo impianto, unico al mondo nel suo genere – aggiunge Lo Bello – ha consentito, inoltre, di valorizzare e qualificare le imprese locali che potranno far valere la professionalità acquisita anche fuori dal territorio siciliano. L’innovazione nel settore delle rinnovabili rappresenta, infatti, una importante occasione di sviluppo per la filiera locale della produzione di componentistica e accessori e della manutenzione delle macchine“.
Alla cerimonia di inaugurazione anche il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo che ha definito quella di oggi “una giornata di grande orgoglio perché si realizza in Sicilia, e nella mia provincia, nel siracusano, un innovativo impianto di energia rinnovabile“. Anche perché Archimede – ci tiene a precisare il ministro – “è stata realizzata in un paese dove c’era il più grande petrolchimico d’Italia che ha lasciato molti danni ambientali e ferite da rimarginare. È un passo avanti straordinario in un luogo simbolico“.
“Archimede – ha aggiunto la Prestigiacomo – “è una ulteriore testimonianza di come stiamo facendo grandi passi avanti e di quanto il governo, anche con le correzioni portate alla Finanziaria, intenda sostenere con convinzione un settore in forte crescita in tutto il mondo. E l’Italia non può perdere la corsa verso le fonti rinnovabili“.
E quando i giornalisti hanno toccato il tasto “nucleare”, la Prestigiacomo ha subito voluto specificare che l’energia atomica non è alternativa alle rinnovabili, ma si tratta di un mix energetico necessario e alternativo alle fonti fossili su cui tutti i paesi si stanno orientando.