Produrre energia dall'urina. Farà forse storcere il naso ai più schizzinosi, ma il generatore presentato da 4 giovanissime adolescenti africane alla quarta Maker Faire Africa, una fiera riservata a piccoli inventori, che si è svolta nella città di Lagos, in Nigeria, ha la grande qualità di usare ciò che viene comunemente scartato come rifiuto, la nostra pipì, in ben 6 ore di alimentazione elettrica.
Produrre energia dall’urina. Farà forse storcere il naso ai più schizzinosi, ma il generatore presentato da 4 giovanissime adolescenti africane alla quarta Maker Faire Africa, una fiera riservata a piccoli inventori, che si è svolta nella città di Lagos, in Nigeria, ha la grande qualità di usare ciò che viene comunemente scartato come rifiuto, la nostra pipì, in ben 6 ore di alimentazioneelettrica.
Duro-Aina Adebola, Akindele Abiola, Faleke Oluwatoyin e Bello Eniola, che hanno tra i 14 e i 15 anni, hanno creato un generatore che converte in energia l’idrogeno contenuto nell’urina, facendo passare il fluido in una cella elettrolitica che separa l’elemento chimico, che in seguito viene “raffinato” attraverso un filtro di purificazione contenente borace liquido, con cui si rimuove l’umidità dal gas. Infine, il gas così purificato viene spinto nel generatore.
Questo sistema ecologico, semplice e perfettamente funzionante, sembra essere davvero promettente. Ancora molti, però, gli aspetti da migliorare sotto il profilo della sicurezza. Il prototipo, infatti, come ammettano le stesse inventrici, presenta ancora un significante rischio di esplosione. Da non trascurare nemmeno l’igiene, visto che il generatore potrebbe attualmente diventare una vera arma batteriologica senza un più sofisticato meccanismo in grado di scongiurare questi eventuali pericoli.
Insomma, bisogna migliorarlo. Ma alle ragazze va comunque riconosciuto il merito di aver riutilizzato un’interessante fonte di energia alternativa che solitamente viene sprecata tirando lo sciacquone. Soprattutto se si considera che i quasi 7 miliardi di abitanti della Terra producono ogni giorno 10 miliardi di litri di pipì, una quantità sufficiente a riempire 4000 piscine olimpioniche. Liquido che presto fornirà idrogeno a basso costo e carburante per celle a combustibile. Un valido contributo per i nostri irrisolti problemi energetici.
Roberta Ragni
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