Nel pieno della tempesta scatenata dal prezzo del gas che continua a salire senza controllo, oltremanica entra in attività il più grande parco eolico mai installato al mondo
Si chiama Hornsea 2 e ha 165 turbine eoliche offshore in grado di produrre 1,3 GW e di fornire energia elettrica rinnovabile a più di 1,4 milioni di case nel Regno Unito. È il più grande parco eolico al mondo e si trova a 89 km al largo della costa dello Yorkshire, nel Regno Unito, da un paio di settimane pienamente operativo.
Si tratta di un parco eolico che si estende su 462 km quadrati, pari a più di 64mila campi da calcio. Ogni pala della turbina è di 81 metri e la punta della pala raggiunge più di 200 metri sul livello del mare.
La chicca? Un giro delle pale della turbina è in grado di alimentare una casa media nel Regno Unito per 24 ore.
Il parco eolico si trova accanto al “fratello” Hornsea 1, che insieme può alimentare 2,5 milioni di case e dare un contributo significativo all’ambizione del governo britannico di avere 50 GW di vento offshore in funzione entro il 2030.
E non solo: la zona di Hornsea, un’area del Mare del Nord che copre più di 2mila km quadrati, includerà anche Hornsea 3, un progetto da 2,8 GW che dovrebbe seguire Hornsea 2.
E in Italia?
Tutto ciò accade mentre è in atto una grossa crisi energetica, a causa della quale ci si chiede come faranno imprese e privati a sostenere le bollette e la carenza di materie prime. La domanda è: che autunno e che inverno ci aspetta?
Non siamo stati in grado sinora di dare un’accelerata alle fonti rinnovabili, rimanendo totalmente dipendenti da altri Paesi in fatto di energia. Se è vero che la Francia investe sul nucleare e altri Paesi progettano la costruzione di nuovi impianti, ci sono nazioni come la Germania che invece hanno scelto di abbandonare il nucleare (sta facendo i conti con le difficoltà dello smaltimento delle scorie radioattive, così come l’Italia che non ha ancora trovato dove costruire il Deposito unico), o come il Portogallo che ha decido i scommettere tutto sulle rinnovabili, raggiungendo ormai quasi del tutto l’indipendenza energetica.
In Italia intanto il percorso verso le rinnovabili è decisamente lento e ancora in salita e solo nei mesi scorsi – per fare un esempio – a Taranto è stato inaugurato dopo 14 anni il primo parco eolico del Mar Mediterraneo, che fornisce energia pulita a ben 60mila persone. L’impianto dovrebbe aiutare il nostro Paese a essere meno dipendente dal carbone e dal petrolio provenienti dall’estero.
Peccato, però, che di questo passo il progetto rischi di rimanere un buco nell’acqua (letteralmente).
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Fonte: Ørsted
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