L'inventore dell'E-Cat svela nuovi dettagli riguardanti il funzionamento del catalizzatore. Ed esclude complotti
E-Cat, come funziona? Quali reazioni avvengono all’interno del catalizzatore di Andrea Rossi? Mistero e silenzio attorno alla vicenda. Ma di recente l’ingegnere ha fatto trapelare qualcosina riguardo alla sua scatola magica.
Intervistato da Scott Russell all’interno del programma radio West Coast Truth, Rossi ha rivelato qualche dettaglio in più: “Noi forziamo il protone, il nucleo dell’atomo di idrogeno per portarlo ad altissima pressione, concentrando la sua massa su una superficie estremamente ridotta”. Secondo Rossi, la pressione è una forza che dipende non solo dalla massa ma anche dalla larghezza della superficie su cui tale massa concentra il proprio peso.
In questo modo forzando gli atomi dell’idrogeno all’interno delle microstrutture all’interno grazie al nichel “si riduce la superficie su cui essi producono la pressione di partenza”. Qui si registrerebbe la produzione di raggi gamma.
Nel corso dell’intervista, Rossi si è anche soffermato a parlare dell’ipotesi di complotto contro il suo E-Cat: “Se ci sono cospirazioni, devono essere dimostrate da prove, non ho alcuna prova di questo. Non c’è alcuna cospirazione, meno che mai contro di me. Sto lavorando molto bene e sto facendo molto bene il mio lavoro”.
A suo avviso, dunque, nessuno starebbe cercando di boicottarlo. La fusione fredda è sempre stata un tema scottante, ma non per questo il padre dell’E-Cat pensa di essere a rischio. “Una certa resistenza è l’ovvia conseguenza di una rivoluzione tecnologica” sostiene.
Secondo Rossi, infatti, “questo non è un complotto, è normale. Il fatto che le reazioni nucleari a bassa energia fino ad ora, dal 1989, non siano state messo sul mercato non dipende da un complotto, dipende dal fatto che non c’erano prodotti validi”.
E il suo E-Cat? Saranno i fatti a parlare.“Se si inserisce un prodotto funzionante sul mercato, non vi è alcuna cospirazione che tenga, la gente lo compra”. Fine della storia.