Draghi avanza l’ipotesi di un raddoppio del gasdotto TAP

Il presidente del Consiglio interviene in Parlamento, dà piena solidarietà a Zelensky e al popolo ucraino, ma non fa un quadro roseo del nostro futuro energetico

Non possiamo essere così dipendenti dalle decisioni di un solo Paese, così Mario Draghi ricalca la grave situazione energetica in cui sta inevitabilmente per piombare il nostro Paese. Anche se parla di “opzioni al vaglio perfettamente compatibili con obiettivi climatici“.

Le opzioni al vaglio, perfettamente compatibili con i nostri obiettivi climatici, riguardano prima di tutto l’incremento di importazioni di gas da altre fornitori – come l’Algeria o l’Azerbaijan, un maggiore utilizzo dei terminali di gas naturale liquido a disposizione, eventuali incrementi temporanei nella produzione termoelettrica a carbone o petrolio, che non prevedrebbero comunque l’apertura di nuovi impianti.
Se necessario, sarà opportuno adottare una maggiore flessibilità sui consumi di gas, in particolare nel settore industriale e quello termoelettrico.

Ne va anche della nostra libertà, non solo della nostra prosperità. Per questo, dobbiamo prima di tutto puntare su un aumento deciso della produzione di energie rinnovabili – come facciamo nell’ambito del programma Next Generation EU, dice.
Dobbiamo continuare a semplificare le procedure per i progetti onshore e offshore – come stiamo già facendo – e investire sullo sviluppo del biometano. Il gas rimane un utile combustibile di transizione.

Dobbiamo ragionare su un aumento della nostra capacità di rigassificazione e su un possibile raddoppio della capacità del gasdotto TAP.

Cos’è il gasdotto TAP

Il TAP (Trans Adriatic Pipeline) è uno dei 5 gasdotti che ci consentono di importare il gas naturale, in questo caso estratto in Azerbaijan (uno dei giacimenti di metano più importanti del mondo). Si tratta di un gasdotto lungo circa 878 km che viaggia dalla Grecia al Comune italiano di Melendugno, in provincia di Lecce, passando per Albania e Mar Adriatico. La sua costruzione fu molto controversa a causa del suo possibile impatto ambientale.

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Fonte: Senato

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