Le detrazioni fiscali del 65% per gli interventi volti ad aumentare l'efficienza energetica degli edifici potrebbero stabilizzarsi. È stata appena approvata all'unanimità la risoluzione bipartisan per la stabilizzazione dell'ecobonus del 65%. Ma non solo. Del testo fa parte anche l'allargamento degli interventi ammessi per la detrazione
Detrazioni fiscali del 65%: al via la stabilizzazione
Le detrazioni fiscali del 65% per gli interventi volti ad aumentare l’efficienza energetica degli edifici potrebbero stabilizzarsi. È stata appena approvata all’unanimità la risoluzione bipartisan per la stabilizzazione dell’ecobonus del 65% e l’inserimento delle relative norme nella nuova legge di stabilità. Ma non solo. Del testo fa parte anche l’allargamento degli interventi ammessi per la detrazione.
Il via libera è stato dato ieri dalle commissioni Ambiente e Finanze della Camera. Ad una settimana esatta dagli ultimi chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate sugli ecobonus, arrivano altre importanti novità, che riguardano però gli interventi per l’efficientamento energetico degli edifici e quelli per ridurre il rischio sismico.
Secondo l’attuale normativa, dal 1° gennaio 2014 l’ecobonus del 65 per cento sarà ricondotto al 36 per cento, ossia alla misura originariamente prevista per le sole spese di ristrutturazioni edilizie che, dal 2012, è stata resa strutturale e definitiva. Ma la risoluzione lo renderebbe una misura permanente col valore del 65%. Inoltre, mentre finora gli incentivi fiscali riguardavano solo il patrimonio edilizio privato, in questa rimodulazione si inserirebbero anche gli interventi di riqualificazione energetica di interi edifici, gli interventi per il consolidamento antisismico dei beni immobili strumentali e gli edifici pubblici. Ne potrebbero inoltre beneficiare anche le strutture ricettive che intendono migliorare la loro efficienza energetica.
Tre sono i punti centrali della risoluzione:
a) dare stabilità all’ecobonus, vale a dire all’agevolazione fiscale del 65 per cento prevista dall’articolo 14 del decreto-legge n. 63 del 2013;
b) inserire l’ecobonus all’interno del complessivo quadro normativo in materia di agevolazioni fiscali, avendo cura di garantire, in ogni caso, un effettivo vantaggio agli interventi volti alla riqualificazione energetica e alla messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, tenendo fermo a tal fine l’attuale parametro normativo che prevede una differenza di 15 punti percentuali fra l’agevolazione fiscale e quella riconosciuta per gli ordinari interventi di ristrutturazione edilizia;
c) ampliare i soggetti fruitori dell’ecobonus, includendo nell’elenco degli interventi per i quali è possibile godere di tale agevolazione fiscale.
“L’approvazione bipartisan della risoluzione per impegnare il Governo a stabilizzare ed estendere l’ecobonus del 65% è un atto importante del Parlamento. È attraverso misure come l’eco-bonus che si fa ripartire l’economia tenendo insieme lavoro e tutela dell’ambiente: attivando l’occupazione, alleggerendo le bollette delle famiglie, orientando l’edilizia verso il recupero del costruito e non sul consumo di suolo, riducendo le emissioni di Co2”, è stato il commento di Maria Chiara Gadda (PD) e Miriam Cominelli, membri della Commissione Ambiente della Camera e firmatarie della risoluzione.
“La risoluzione prevede di estendere l’ecobonus anche per gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, oltre che per i lavori di consolidamento antisismico dei beni immobili, delle strutture alberghiere e degli edifici che si trovano in zone a pericolosità sismica. Si tratta di una misura che migliora la qualità degli edifici in Italia, il livello di sicurezza e la tutela del territorio, e di uno strumento che potrà dare ossigeno a un settore in forte crisi come quello dell’edilizia” ha aggiunto Luigi Dallai, parlamentare del Pd alla Camera e membro della Commissione Ambiente.
Secondo il sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Marco Flavio Cirillo, “l’Ecobonus del 65% va a chi, migliorando la qualità della propria casa, contribuisce a quello sviluppo sostenibile indicato come priorità anche in occasione della Conferenza di Rio +20”. Una misura “sulla quale il Governo ha fatto un grande sforzo, vista la necessità di trovare adeguata copertura finanziaria alla perdita di gettito per l’erario che nel corso dei prossimi dieci anni andrà crescendo con l’entrata a regime del beneficio fiscale, e che dovrà essere coperta di anno in anno con la legge di Stabilità”.
“Oltre a rafforzare le politiche ambientali, anche in vista degli impegni per la riduzione delle emissioni assunti dall’Italia a livello internazionale, la risoluzione indicata una via praticabile da subito per dare maggiore sicurezza ai cittadini, rilanciare un settore importante come l’edilizia nel segno della qualità e ridurre sia le emissioni che le bollette degli italiani. Tra una casa costruita male e una costruita secondo i criteri del risparmio energetico, infatti, passa una differenza di bolletta energetica di ben 1.500 euro l’anno” ha detto Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente.
Leggi qui il testo della risoluzione
Francesca Mancuso
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