Dalle bucce di banana un “combustibile” per produrre energia che ricorda quello della DeLorian di Ritorno al Futuro

Un gruppo di ricerca della Northumbria University, in collaborazione con il Pakistan, sta sviluppando un sistema per convertire i rifiuti di banana in fibre tessili e energia rinnovabile. Questo progetto mira a ridurre l'impatto ambientale dell'industria tessile pakistana e a fornire elettricità più pulita alle comunità rurali off-grid.

Un combustibile a base di buccia di banana che ricorda quello della scena iniziale di Ritorno al Futuro – Parte II, il film cult con protagonista Michael J. Fox nei panni di Marty McFly e Christopher Lloyd in quelli di Doc Emmett Brown.

Se siete appassionati di questo film, vi ricorderete che nei primissimi minuti del secondo capitolo della saga, Doc si affaccenda a creare nuovo combustibile per portare Marty nel futuro e salvare la sua famiglia. Lo scienziato, appena tornato nel passato, rovista tra la spazzatura, recupera bucce di banana e pochi altri scarti per produrre il combustibile necessario ad alimentare la celebre DeLorean.

Ebbene, un gruppo di ricerca della Northumbria University, in collaborazione con il Pakistan, sta sviluppando un sistema innovativo per produrre energia, questa volta elettrica per alimentare i paesi dell’entroterra pakistano, a partire dalle bucce di banana.

Lo studio vuole mettere a frutto, è proprio il caso di dirlo, la grande produzione di rifiuti agricoli derivanti dalla coltivazione delle banane. Il Pakistan sembra produrre ogni anno cifre enormi, si parla di 80 milioni di tonnellate di scarti agricoli. Con questi rifiuti si sta tentando di alimentare le comunità delle aree rurali di alcune zone pakistane che difficilmente sono servite dalla rete elettrica.

I partner del progetto stanno sviluppando un innovativo sistema in due parti: la prima utilizzerà nuove tecnologie per convertire i rifiuti di banana in fibre tessili, mentre la seconda parte utilizzerà i rifiuti generati da questo processo per produrre energia rinnovabile.

Questo non solo ridurrà l’impatto ambientale dell’industria tessile del Pakistan, ma porterà anche elettricità più pulita al 50% delle persone che vivono nelle aree rurali del paese, attualmente off-grid e dipendenti dai combustibili fossili per l’energia.

Il processo ha il potenziale per essere applicato a quasi qualsiasi forma di rifiuto agricolo, il che significa che potrebbe essere utilizzato in tutto il mondo, portando benefici alle comunità e all’ambiente attraverso la fornitura di tessuti e di energia rinnovabili.

Intitolato “Migliorare l’accesso all’energia sostenibile nelle aree rurali del Pakistan utilizzando i rifiuti agroalimentari e delle fibre come combustibile rinnovabile” (SAFER), il progetto ha ricevuto un finanziamento di circa 330.000 dollari attraverso il programma Energy Catalyst di Innovate UK.

Il Dr. Jibran Khaliq, del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e delle Costruzioni della Northumbria University, è uno scienziato dei materiali che ricerca la conversione dei rifiuti in energia.

Il settore tessile del Pakistan è responsabile di impatti ambientali significativi, tra cui emissioni di gas serra, inquinamento idrico e microplastiche

ha dichiarato il Dr. Khaliq in un comunicato.

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Fonte: Northumbria University

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