Se senti caldo non accendere subito il condizionatore! Con questo accorgimento puoi risparmiare fino al 75% sulla bolletta

L'estate è ormai alle porte, ma attenzione a non commettere questo errore per trovare refrigerio nelle giornate più calde: potrebbe trasformare la bolletta energetica in un vero e proprio salasso!

L’uso sempre più diffuso dei condizionatori d’aria per il raffreddamento di appartamenti ed uffici è un fattore determinante nel novero delle emissioni globali di gas serra e tende a creare un circolo vizioso dal quale è molto difficile uscirne: più aumentano le temperature, più frequente sarà il ricorso ai condizionatori, i quali rilasceranno in atmosfera emissioni inquinanti che contribuiranno ad aumentare ulteriormente le temperature.

Per non parlare dei costi economici connessi all’utilizzo di impianti di condizionamento dell’aria: i condizionatori sono infatti elettrodomestici che richiedono massicce quantità di elettricità per poter funzionare, e l’aumento dei costi dell’energia scatenato dal recente conflitto in Ucraina non fa che appesantire ulteriormente il bilancio familiare.

Ma può esistere una soluzione alternativa al condizionatore che sia meno energivora e inquinante ma efficace allo stesso modo nel contrastare la calura? La risposta è sì, e si trova in un elettrodomestico che fino a qualche anno fa andava molto di moda ma che è stato un po’ messo in ombra dall’avvento dei condizionatori: il ventilatore.

Il semplice spostamento d’aria all’interno delle stanze, infatti, può contribuire ad aumentare la soglia di temperatura alla quale è necessario attivare l’aria condizionata per mantenere quello che gli esperti definiscono comfort termico – ovvero la temperatura alla quale il nostro organismo è in grado di resistere e svolgere le attività.

Uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet prova a stimare il risparmio sia in termini di domanda di energia che di emissioni di gas serra di accendere l’aria condizionata solo una volta che anche con il ventilatore si supera una certa soglia di disagio. In pratica, accendendo l’aria condizionata solo quando non si resiste più con il ventilatore acceso, farebbe risparmiare sia sulla bolletta che sull’ambiente. Ma quanto?

Il risparmio nell’usare il ventilatore rispetto al condizionatore è innanzitutto economico e energetico: spostare l’aria già presente in una stanza con un ventilatore elettrico richiede circa 30 volte meno energia rispetto all’attivazione di un impianto di condizionamento – un bel risparmio in bolletta alla fine del mese!

(Leggi anche: Dal 1° maggio limite alle temperature raggiungibili da condizionatori e termosifoni, ma chi controlla?)

Ma non è solo il diverso fabbisogno energetico dei due sistemi l’unico responsabile del risparmio in bolletta, anche il modo di funzionare e di raffreddare gli ambienti gioca un ruolo nella diminuzione del consumo energetico: le ventole del ventilatore generano movimenti veloci dell’aria che si ripercuotono sulla superficie della nostra pelle, elevando il coefficiente di trasferimento del calore convettivo.

Che vuol dire questo? Che, a causa dello spostamento meccanico dell’aria, sulla pelle avvertiremo una sensazione di fresco anche in presenza di temperature più calde – non diversamente da ciò che accade quando spostiamo l’aria con un ventaglio per sentire più fresco: la temperatura dell’aria è sempre la stessa, ma la superficie della pelle perderà calore convettivo.

Al contrario, per avvertire i benefici refrigeranti del condizionatore (che di fatto non produce correnti ventose) dobbiamo scendere per forza a temperature più basse, consumando così più energia e rilasciando nell’ambiente una dose più consistente di emissioni inquinanti.

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Fonte: The Lancet

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