Comunità energetiche: cosa prevede la proposta di decreto che incentiva l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili

Comunità energetiche rinnovabili (CER), l’iter con la Commissione Europea è effettivamente iniziato con l’obbiettivo di incentivare la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. La proposta di decreto dovrà comunque il via libera della Commissione stessa per entrare in vigore. Ecco cosa prevede

Comunità energetiche (CER), lo scorso 23 febbraio il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha avviato con la Commissione Europea l’iter di approvazione del decreto che incentiva la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Ma cosa prevede la proposta?

La proposta di decreto CER deve comunque attendere il via libera della Commissione Europea per entrare in vigore, ma, se questo via libera fosse dato, avremmo uno strumento basato su due misure: un incentivo in tariffa e un contributo a fondo perduto, con benefici per tutte le tecnologie rinnovabili, come il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse.

Come spiega il MASE, chi vorrà associarsi in una configurazione di autoconsumo (per esempio una CER) potrà ottenere una tariffa incentivante sulla quota di energia condivisa da impianti a fonti rinnovabili, con potenza finanziabile pari a 5GW complessivi e limite temporale fissato a fine 2027.

Per quanto riguarda il contributo a fondo perduto (fino al 40% dell’investimento), a valere sul PNRR come annunciato lo scorso 24 dicembre, questo in realtà potrà essere erogato solo alle comunità realizzate nei comuni sotto i cinquemila abitanti.

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Come spiega il GSE, una comunità energetica rinnovabile (CER) è un’associazione di clienti finali, consumatori di energia elettrica, che possono oggi associarsi per produrre localmente, tramite fonti rinnovabili, l’energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, “condividendola”.

Pertanto, essendo una CER un soggetto giuridico, per ottenere l’incentivo sarà necessario un atto costitutivo del sodalizio che abbia come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali e naturalmente il soggetto gestore della misura è il GSE, il quale potrà verificare preliminarmente l’ammissibilità dei soggetti interessati.

Con questo provvedimento – spiega il Ministro Pichetto – diamo all’Italia una nuova energia tutta rinnovabile. Il testo, rafforzato e arricchito dalla consultazione pubblica, è uno strumento coerente con il doppio obiettivo di questo governo: la decarbonizzazione entro il 2030 e l’autonomia energetica

La proposta di decreto è ora al vaglio della Commissione Europea, e speriamo che dia davvero la svolta rinnovabile di cui l’Italia ha disperato bisogno.

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Fonte: MASE

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