Comunità Energetiche Rinnovabili: da oggi entra in vigore il decreto, ecco cosa prevede (dagli incentivi alle FAQ sull’autoconsumo diffuso)

Comunità energetiche rinnovabili (CER): pubblicato sul sito del MASE il decreto per la nascita e lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili e dell’autoconsumo diffuso in Italia. In vigore da oggi. Comunità Energetiche Rinnovabili e autoconsumo diffuso vengono salutati come “due ingranaggi centrali della transizione energetica del Paese”, sulle parole del Ministro Gilberto Pichetto, ma basteranno a perseguire gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030?

Da oggi, 24 gennaio, entra a tutti gli effetti in vigore il decreto che incentiva la diffusione di forme di autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, a sostegno – cioè – dell’elettricità prodotta da Comunità Energetiche Rinnovabili. Ma cosa prevede esattamente? Innanzitutto, secondo quanto si legge, il nuovo regime per le CER e l’autoconsumo diffuso rimarrà in vigore fino al 31 dicembre 2027 ma potrebbe chiudersi prima in caso del raggiungimento di un contingente di potenza incentivata pari a 5 GW.

Entro 30 giorni, come previsto dal provvedimento, saranno approvate le regole operative del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi. Entro 45 giorni dall’approvazione delle regole il GSE, inoltre, metterà in esercizio i portali attraverso i quali sarà possibile presentare le richieste.

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Nato dal Decreto legislativo dell’8 novembre 2021, n. 199, abbiamo dovuto attendere nove mesi prima che la Commissione europea approvasse la bozza di decreto inviata a febbraio 2023. Oggi, seppure con qualche modifica, lo scopo rimane quello di favorire lo sviluppo di 7 GW complessivi di impianti rinnovabili in autoconsumo a livello nazionale.

Cosa prevede il DM sulle Comunità Energetiche Rinnovabili

Il testo individua due strade per promuovere lo sviluppo nel Paese delle CER:

  • un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal PNRR e rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei Comuni sotto i 5mila abitanti che supporterà lo sviluppo di 2 gigawatt complessivi
  • una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale. Ricordiamo, infatti, che una comunità energetica rinnovabile è un’associazione di clienti finali, consumatori di energia elettrica, che possono associarsi per produrre localmente, tramite fonti rinnovabili, l’energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, “condividendola” appunto.

I due benefici sono tra loro cumulabili, per cui attraverso il provvedimento sarà favorito lo sviluppo di 5 gigawatt complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile.

La tariffa incentivante del Decreto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili

La tariffa incentivante è formata da una parte fissa ed una variabile ed è riconosciuta dal GSE per 20 anni a partire dalla data di entrata in esercizio di un impianto FER. Il valore varierà a seconda della taglia dell’impianto e del prezzo di mercato dell’energia.

Allo schema possono partecipare tutti gli impianti FER, compresi quelli eolici, idroelettrici, a biogas o biomasse solide, ma per i sistemi fotovoltaici è prevista una maggiorazione. Il decreto CER riporta un più 4 euro per MWh prodotto da fv e condivisa, per le Regioni del centro Italia e un più 10 euro/MWh per le Regioni del nord Italia:

cer italia

©MASE

A ciò va aggiunto il corrispettivo ARERA di valorizzazione per l’energia autoconsumata, assegnato dal GSE e variabile ogni anno in funzione dei corrispettivi determinati dall’authority (l’anno scorso fu di 8,48 euro/MWh).

Come accedere alla tariffa incentivante

La richiesta di accesso deve essere presentata utilizzando il Portale del GSE.

I requisiti di accesso sono:

  • potenza nominale massima del singolo impianto, o dell’intervento di potenziamento, non superiore a 1 MW
  • rispetto delle norme del decreto legislativo n. 199 del 2021
  • le Comunità energetiche rinnovabili devono essere già regolarmente costituite alla data di entrata in esercizio degli impianti che accedono al beneficio, prevedendo, nel caso di imprese, che la loro partecipazione in qualità di soci o membri sia consentita esclusivamente per le PMI
  • gli impianti di produzione e i punti di prelievo facenti parte delle configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile devono essere connessi alla rete di distribuzione tramite punti di connessione facenti parte dell’area sottesa alla medesima cabina primaria

Il contributo in conto capitale del Decreto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili

L’incentivo è destinato a chi investe in impianti rinnovabili di potenza fino a 1 MW, inseriti in CER e siti in Comuni con meno di 5mila abitanti. Copre il 40% dei costi di realizzazione di tali sistemi ma entro limiti di spesa:

  • 1.500 euro/kW, per impianti fino a 20 kW
  • 1.200 euro/kW, per impianti di potenza superiore a 20 kW e fino a 200 kW
  • 1.100 euro/kW per potenza superiore a 200 kW e fino a 600 kW
  • 1.050 euro/kW, per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW

Come si legge dal decreto CER, il soggetto beneficiario deve presentare domanda a seguito dell’apertura dello sportello del GSE, utilizzando il sito web.

In ogni caso, il GSE renderà disponibili sul proprio sito documenti e guide informative, oltre a canali di supporto dedicati, per accompagnare gli utenti nella costituzione delle CER. Online anche le FAQ sul Decreto Comunità energetiche.

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