Comuni rinnovabili 2016: 39 sono 100% rinnovabili con 850 mila impianti puliti

Utilizzare solo energia pulita? E’ possibile e in 39 Comuni italiani succede già. Il risultato sono bollette meno care per privati cittadini e imprese che utilizzato il 100% di energia proveniente da fonte rinnovabile.

Utilizzare solo energia pulita? È possibile e in 39 Comuni italiani succede già. Il risultato sono bollette meno care per privati cittadini e imprese che utilizzato il 100% di energia proveniente da fonte rinnovabile.

Il mondo sta cambiando, dunque, e a dirlo è il rapporto “Comuni Rinnovabili 2016” di Legambiente presentato a Roma.

In 10 anni la crescita delle fonti rinnovabili ha portato il contributo rispetto ai consumi dal 15 al 35,5%, grazie a un modello di produzione distribuito nel territorio con oltre 850mila impianti diffusi da Nord a Sud, dalle aree interne alle grandi città. Ciò ha permesso un aumento della produzione pulita di 57,1 TWh, mentre il numero di Comuni in cui è installato almeno un impianto da fonti rinnovabili è passato da 356 a 8047. In 2.660 Comuni l’energia elettrica pulita prodotta supera quella consumata, si legge nel rapporto.

Tra i comuni virtuosi ci sono quest’anno, Val di Vizze in provincia di Bolzano, che ha raggiunto il traguardo del 100% rinnovabile grazie a cinque tecnologie sostenibili e San Lorenzo Bellizzi in provincia di Cosenza, a cui va il premio “Buona Pratica”.

Il piccolo comune nel cuore del Pollino dal 2012 utilizza dei terreni, ceduti a titolo gratuito ad alcune cooperative agricole locali, per realizzare 15 Mw di impianti fotovoltaici su serre. Le entrate che ammontano a circa 80mila euro l’anno, vengono ridistribuite alla cittadinanza con l’esenzione della Tasi.

legambiente comuni rinnovabili

Anche i parchi fanno la loro parte, salgono sul podio quelli “rinnovabili”, ovvero il Parco naturale dell’Adamello, il Parco nazionale della Sila, il Parco delle Dolomiti, il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino e il Parco Nazionale del Gargano.

L’Italia è il primo Paese al mondo per incidenza del solare rispetto ai consumi elettrici (l’8,1%, pari al fabbisogno di 9,1 milioni di famiglie), davanti a Grecia e Germania, e possiede alcune delle esperienze di innovazione più interessanti a livello mondiale che vedono protagonisti comunità, enti e imprese locali. Nel complesso, nel 2015 attraverso le rinnovabili si è garantito il 35,5% dei consumi elettrici e il 17% di quelli complessivi, si legge.

Il rapporto traccia poi un’analisi dell’utilizzo del solare, del solare termico, dell’eolico e della geotermia nei vari comuni italiani.

A sfruttare la luce solare ci sono 8047 città con in testa San Bellino (Ro), nel solare termico il primato spetta a Seneghe (Or), con una diffusione di pannelli solari termici in relazione al numero di abitanti pari a 1.955 mq ogni mille abitanti.

850 i comuni dell’eolico, 1275 quelli del mini idroelettrico, 535 della geotermia mentre 3137 quelli delle bioenergie. L’Italia dunque è un paese che può trarre il massimo beneficio con lo sviluppo delle rinnovabili, ma secondo Legambiente bisogna superare ancora dei limiti.

L’incertezza delle procedure è ancora oggi una delle principali barriere in Italia alla diffusione degli impianti da fonti rinnovabili. Il primo obiettivo concerne la semplificazione degli interventi di piccola taglia, in modo che la realizzazione di un impianto domestico di solare termico e fotovoltaico sui tetti, o di minieolico e geotermia a bassa entalpia, diventi realmente un atto semplice, grazie a informazioni e regole trasparenti, e per questo libero e gratuito. Il secondo obiettivo riguarda, invece, la definizione di criteri trasparenti per gli studi e le valutazioni ambientali.

Dominella Trunfio

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