Comuni rinnovabili 2015: Italia prima al mondo per contributo solare

Italia, primo Paese al mondo per contributo del solare rispetto ai consumi elettrici. In tutti i Comuni del Bel Paese, infatti, sono presenti le energie pulite. Buone notizie arrivano dal rapporto di Legambiente Comuni Rinnovabili 2015, secondo cui negli ultimi dieci anni è stato rivoluzionato il sistema energetico italiano

Italia, primo Paese al mondo per contributo del solare rispetto ai consumi elettrici. In tutti i Comuni del Bel Paese, infatti, sono presenti le energie pulite. Buone notizie arrivano dal rapporto di Legambiente Comuni Rinnovabili 2015, secondo cui negli ultimi dieci anni è stato rivoluzionato il sistema energetico italiano.

La decima edizione del rapporto, realizzato in collaborazione con il Gse e il contributo del GruppoAsia, ha assegnato il premio Comuni Rinnovabili 2015 a Campo Tures (BZ) e i premi Buona Pratica a Forlì e a Celle San Vito (FG). In totale, sono 2.809 i Comuni rinnovabili per la parte elettrica, ossia quelli che producono più energia elettrica di quanta ne consumino le famiglie residenti.

Oggi gli impianti sono presenti in tutti gli 8.047 Comuni italiani. Sei anni fa, nel 2009, erano presenti in 6.993 nel 2009, nel 2007 erano 3.190, e 10 anni fa, nel 2005 erano appena 356.

Lo scorso anno, in Italia, le rinnovabili hanno contribuito a soddisfare il 38,2% dei consumi elettrici complessivi (nel 2005 si era al 15,4)e il 16% dei consumi energetici finali (quando nel 2005 eravamo al 5,3%). Al punto da guadagnare il titolo di primo Paese al mondo per incidenza del solare rispetto ai consumi elettrici. I dati di aprile 2015 parlano dell’11%.

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Gli scettici e le lobby delle fossili forse dovrebbero farsene una ragione visto che è stata sfatata la convinzione che le fonti avrebbero avuto un ruolo marginale nel sistema energetico italiano e che un loro eccessivo sviluppo avrebbe creato problemi di gestione della rete.

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Infografica: Legambiente

La produzione rinnovabile. In appena tre anni i numeri si sono triplicati, passando da 84,8 a 118 TWh. Bene anche quelli relativi alla distribuzione degli impianti: circa 800mila, tra elettrici e termici, distribuiti nel territorio e nelle città, sempre più spesso integrati con smart grid e sistemi di accumulo o in autoproduzione.

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Come si traduce la presenza di questi impianti nel calo dei consumi energetici? Il nostro paese, secondo l’analisi di Legambiente, ha ridotto le importazioni dall’estero di fonti fossili, la produzione dagli impianti più inquinanti e dannosi per il clima (nel termoelettrico -34,2% dal 2005) e insieme si è ridotto anche il costo dell’energia elettrica.

Campo Tures. Il piccolo comune altoatesino è stato premiato per essere riuscito a soddisfare l’intero fabbisogno energetico del territorio grazie a un mix di 7 tecnologie da fonti rinnovabili elettriche e termiche. Sia la rete elettrica che quella di teleriscaldamento sono di proprietà comunale. Nel Comune vivono circa 5.200 abitanti. È la cooperativa energetica, con 1.500 soci tra cui lo stesso Comune, a servire le circa 2.000 utenze, sia per la parte elettrica che per quella termica, con un risparmio medio del 30% rispetto ai prezzi di mercato.

Risultato raggiunto? Tutt’altro. Il nuovo obiettivo del comune adesso è quello di azzerare del tutto le emissioni. Per questo, dopo aver raggiunto l’autonomia energetica, l’amministrazione sta iniziando a lavorare sulla mobilità sostenibile con l’introduzione di mezzi pubblici a trazione elettrica e distributori con carburanti alternativi, dal biogas all’idrogeno. Inutile dirlo: Campo Tures è uno dei 35 Comuni 100% Rinnovabili in Italia, ossia quelli nei quali le fonti rinnovabili installate soddisfano e addirittura superano sia il fabbisogno elettrico che quello termico dei cittadini.

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Forlì. Al Comune è andato il premio Buona Pratica per l’innovazione in campo energetico. Di recente ha infatti inaugurato il primo campo solare termico a concentrazione in Italia a servizio di utenze industriali. Il progetto pilota è volto alla sostituzione dei combustibili fossili con energie rinnovabili in un’area industriale di circa 20mila mq utilizzando solo materiali completamente riciclabili.

Celle San Vito. Al comune foggiano è andato il premio Buona Pratica per l’efficienza energetica per la capacità di portare avanti progetti finalizzati a riqualificare energeticamente edifici esistenti e realizzare nuovi impianti integrati in strutture edilizie.

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Comuni del solare. Sono 8.047. Tutti i Comuni italiani, infatti, hanno installato almeno un impianto solare fotovoltaico e in 6.803 almeno un impianto solare termico. Per quanto riguarda il fotovoltaico è il piccolissimo Comune di Macra (CN) ad avere la maggior diffusione rispetto agli abitanti, con una media di 176,5 MW/1.000 abitanti e una potenza assoluta di 9,7 MW in grado di coprire l’intero fabbisogno energetico elettrico del territorio. Secondo i dati di Terna al 31 dicembre 2014 erano installati 18.854 MW.

Comuni dell’eolico. In tutto sono 700. La potenza installata è in crescita, pari a 8.736. Secondo Terna, gli impianti hanno permesso di produrre 14,9 TWh di energia, pari al fabbisogno elettrico di oltre 5,5 milioni di famiglie. Ben 323 Comuni del totale sono autonomi dal punto di vista elettrico grazie all’eolico.

Comuni del mini idroelettrico. In tutto sono 1.160. Il Rapporto prende in considerazione gli impianti fino a 3 MW. La potenza totale installata nei Comuni è pari a 1.358 MW, in grado di produrre ogni anno oltre 5,4 TWh pari al fabbisogno di energia elettrica di oltre 2 milioni di famiglie.

Comuni della geotermia. La discutibile tecnologia riguarda 484 comuni e garantisce una potenza installata pari a 814,7 MW elettrici, 264,4 MW termici e 3,4 MW frigoriferi. Grazie a questi impianti nel 2014 sono stati prodotti circa 5,5 TWh di energia elettrica, anche in questo caso capaci di soddisfare le esigenze di 2 milioni di famiglie.

Comuni delle bioenergie. Sono 2.415 per una potenza installata complessiva di 2.936,4 MW elettrici, 1.306,6 MW termici e 415 kW frigoriferi. In particolare quelli a biogas sono in crescita e hanno raggiunto complessivamente di 1.165,9 MW elettrici, 176,5 MW termici e 65 kW frigoriferi. Gli impianti nel 2014 biomasse hanno consentito di produrre circa 12 TWh pari al fabbisogno elettrico di oltre 4,4 milioni di famiglie.

In occasione del convegno di presentazione del rapporto di Legambiente, è stato lanciato anche il sito www.comunirinnovabili.it, volto a raccontare proprio le innovazioni e la mappa delle buone pratiche nel territorio italiano.

Per il documento completo, clicca qui

Francesca Mancuso

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