In Italia nel 2013 erano 700mila gli impianti da fonti rinnovabili distribuiti nei comuni. Ce n'è per tutti i gusti: dal fotovoltaico al termico, dall'idroelettrico alla geotermia, passando per le biomasse. E proprio questo sistema di generazione distribuita lo scorso anno è toccato la cifra record di 104 TWh di energia prodotta, coprendo il 32,9 % dei consumi elettrici italiani. È quanto emerge dall'edizione 2014 di Comuni Rinnovabili, il dossier di Legambiente che ogni anno fotografa lo stato delle energie pulite nel nostro paese tenendo d'occhio comuni e regioni
In Italia nel 2013 erano 700mila gli impianti da fonti rinnovabili distribuiti nei comuni. Ce n’è per tutti i gusti: dal fotovoltaico al termico, dall’idroelettrico alla geotermia, passando per le biomasse. E proprio questo sistema di generazione distribuita lo scorso anno ha toccato la cifra record di 104 TWh di energia prodotta, coprendo il 32,9 % dei consumi elettrici italiani. È quanto emerge dall’edizione 2014 di Comuni Rinnovabili, il dossier di Legambiente presentato oggi alla Fiera Solarexpo di Milano e che ogni anno fotografa lo stato delle energie pulite nel nostro paese tenendo d’occhio comuni e regioni.
Numeri che 10 anni fa erano utopia, ma che ancora possono crescere. Nel complesso, sono 2629 i Comuni in Italia autonomi rispetto ai consumi elettrici e 79 rispetto a quelli termici delle famiglie grazie alla produzione da fonti rinnovabili. Sono inoltre 29 i Comuni rinnovabili al 100%, in grado di essere da esempio per gli altri. Merito di un’apertura a 360° a varie forme di energia, con la presenza di diversi impianti.
Ed ecco i premiati da Legambiente per questa edizione. Il premio Comuni Rinnovabili 2014 va a un gruppo di 8 paesi delle Valli di Primiero e Vanoi, in Provincia di Trento, un territorio con oltre 10 mila abitanti di cui fanno parte Canal di San Bovo, Fiera di Primiero, Imèr, Mezzano, Sagron Mis, Siror, Tonadico e Transacqua. Questa unione “informale” di Comuni, chiamata “Il Primiero”è riuscita a coprire l’intero fabbisogno termico e elettrico usando un mix di 5 tecnologie diverse: due reti di teleriscaldamento (lunghe 45 km) e una rete elettrica di proprietà pubblica, la Società Municipalizzata ACSM che distribuisce alle utenze l’energia prodotta da impianti di varie taglie, idroelettrici (145 MW) e fotovoltaici (4 MW) per la parte elettrica, da impianti solari (con 996 mq di pannelli), e da biomassa (22 MW) per il termico.
Il premio Buona Pratica è stato assegnato alla Comunità del Parco Eolico di Rivoli Veronese (VR) per aver realizzato i parchi eolici più interessanti d’Italia. Altro premio Buona Pratica va al Comune di Albino (BG), che ha investito 1,6 milioni di euro per installare 552 kW di pannelli fotovoltaici.
Di seguito l’elenco dei Comuni 100% rinnovabili:
Entrando nello specifico, sono 8.054 i Comuni del solare in Italia sono 8.054. Erano 7.937 lo scorso anno. In testa alla classifica Casaletto di Sopra (Cremona) e Seneghe (Oristano) che hanno conquistato il record di impianti per abitante, rispettivamente per il fotovoltaico e per il solare termico.
Decisamente più basso il numero di Comuni dell’eolico: 628. Anche in questo caso la cifra è cresciuta rispetto ai 571 del 2012, rivelati dall’edizione dello scorso anno. Nel 2013, dunque, la potenza installata è stata di 8.650 MW, in crescita, con 450 MW in più rispetto al 2012. Questi impianti hanno consentito di produrre 14,8 TWh nel 2013, pari al fabbisogno elettrico di oltre 5,5 milioni di famiglie.
Vi sono poi i Comuni del mini idroelettrico, ben 1.123 considerando solo gli impianti fino a 3 MW. La potenza totale installata nei Comuni italiani è pari a 1.323 MW ed è in grado di produrre ogni anno oltre 5,2 TWh, in grado di soddisfare il fabbisogno elettrico di oltre 1,8 milioni di famiglie.
I Comuni della geotermia sono 372, per una potenza installata pari a 814 MW elettrici, 257 termici e 3,4 frigoriferi. Grazie a questi impianti nel 2013 sono stati prodotti circa 5,3 TWh di elettricità, abbastanza per coprire il fabbisogno di 1,9 milioni di famiglie.
E infine vi sono i Comuni delle bioenergie. In totale 1.529, con una potenza installata complessiva di 2.924 MW elettrici e 1.307 MW termici e 415 kW frigoriferi termici.
“I risultati raggiunti dalle rinnovabili nel nostro Paese in termini di produzione e distribuzione nel territorio erano semplicemente inimmaginabili solo 10 anni fa e dimostrano come gli impianti sono affidabili e competitivi. Ora però non dobbiamo fermarci, perché la crisi economica e i problemi energetici italiani – costi crescenti in bolletta, dipendenza dall’estero e quindi insicurezza, emissioni inquinanti e di gas serra – possono trovare risposta proprio attraverso un modello di generazione distribuito, efficiente e da fonti rinnovabili. L’Italia ha tutto l’interesse a percorrere questa direzione, che permette a famiglie e imprese di risparmiare autoproducendo l’energia termica e elettrica di cui hanno bisogno e gestendola in maniera più efficiente,” ha commentato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente, che ha rivolto un appello a Governo e Autorità per l’energia, chiedendo di aprire la strada all’autoproduzione da fonti rinnovabili, da cui passerà il futuro energetico degli italiani e la riduzione della spesa per famiglie e imprese.
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Francesca Mancuso
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