Come riscaldare gli ambienti di casa senza termosifoni?

Come fare a riscaldare casa in modo sostenibile ed economico? Ecco le strategie migliori e i vantaggi che comportano

Come fare a riscaldare casa in modo sostenibile ed economico? Ecco le strategie migliori e i vantaggi che comportano

Con l’arrivo del freddo, abbiamo iniziato logicamente ad accendere i termosifoni per tenere più caldi i nostri appartamenti. Non sempre però questo è il metodo di riscaldamento più conveniente – sia perché comporta un massiccio dispendio energetico (che si traduce in bollette salate), sia perché spesso l’accensione dell’intero impianto rappresenta uno spreco: magari trascorriamo l’intero pomeriggio in salotto o in cucina, e accendere i termosifoni in tutta la casa è inutile. È possibile riscaldare una sola stanza senza usare l’intero impianto, risparmiando così soldi ed energia? Vediamo insieme come si fa.

Le stufe sono inquinanti?

Se da una parte, la combustione generata da camini e stufe a legna può rappresentare una fonte importante di emissioni e di inquinamento, dall’altra una stufa a pellet può rappresentare un’alternativa più sostenibile in questo senso. I pellet, infatti, sono il prodotto di scarto della lavorazione industriale del legno: sono quindi il risultato di un’operazione di riciclo, più ecologici del ciocco di legno che finisce nel camino e con una buona qualità di combustione; inoltre, disperdono nell’ambiente bassissime percentuali di inquinanti. La stufa a pellet produce pochi scarti e, essendo dotata di un portello a chiusura stagna, non rilascia fumo nell’ambiente domestico – quindi può essere utilizzata anche in presenza di bambini, anziani o di persone affette da patologie respiratorie. (Leggi anche: Stufe a legna, ecologiche o dannose per ambiente e salute?)

E i condizionatori?

Molte persone scelgono di istallare, nelle proprie abitazioni, i condizionatori per godere, con un solo apparecchio, di refrigerio in estate e tepore in inverno. Ma è davvero una scelta ecologica e conveniente? Innanzitutto, il condizionatore prevede una manutenzione accurata, nonché la pulizia frequente dei filtri per funzionare al meglio: possiamo rivolgerci a tecnici esperti che ci aiuteranno a pulirli nel modo corretto e a preservarne il buon funzionamento per molti anni.

Certamente i condizionatori si rivelano efficaci per riscaldare rapidamente una sola stanza ma attenzione alla temperatura esterna e al tasso di umidità: se fuori fa molto freddo, il motore del condizionatore tenderà a lavorare con fatica, consumando molta più energia; inoltre, i condizionatori tendono a deumidificare eccessivamente l’ambiente, provocando non pochi problemi alla salute (per ovviare a questo inconveniente, possiamo utilizzare un umidificatore). Inoltre, il condizionatore è efficace per il riscaldamento di piccoli ambienti, poiché riesce a garantire un buon riscaldamento in ambienti di circa 40/50 metri quadrati: Per riscaldare stanze più grandi, invece, potrebbe essere necessario utilizzare anche due condizionatori con un netto aumento dei consumi di energia elettrica e del costo.

(Leggi anche: Pompe di calore: perché usare il condizionatore per riscaldare casa non è affatto una buona idea)

Se il riscaldamento è un’arte

Un altro utile sistema per riscaldare casa e non ricevere bollette salatissime è quello dei cosiddetti “quadri riscaldanti”: non solo oggetti decorativi da appendere, ma pannelli radianti che diffondono calore sotto forma di raggi infrarossi. Questo sistema di riscaldamento permette di risparmiare perché, diversamente dai normali impianti di riscaldamento, non riscalda l’aria, ma solo gli oggetti solidi presenti nella stanza, che vengono colpiti dalle radiazioni. Il nostro corpo, colpito direttamente dalle radiazioni (per nulla dannose), beneficerà immediatamente del calore emanato dall’impianto. Oltre al calore immediato e mirato, i quadri a infrarossi consumano pochissima energia elettrica e permettono così di risparmiare soldi e inquinare meno.

Quando il calore arriva…dal pavimento

Sapevate che è possibile riscaldare casa partendo dal pavimento su cui mettiamo i piedi? In realtà, l’idea non è nuova: già nell’antica Roma esistevano delle tubature sotto la pavimentazione delle case dei patrizi in cui veniva fatta passare acqua calda, e questo rendeva caldo il pavimento e, di conseguenza, l’intero ambiente. Sono passati alcuni secoli, ma l’idea di fondo è rimasta più o meno la stessa: è possibile istallare, sotto il pavimento di casa, una serie di tubature che fanno circolare acqua calda e che permettono una distribuzione ottimale del calore in tutte le stanze (in alternativa, è possibile istallare delle resistenze elettriche sotto le mattonelle che svolgono la stessa funzione riscaldante).

Il sistema ha due vantaggi principali: da un lato, come abbiamo detto, la distribuzione del calore negli ambienti sarà rapida e uniforme – diversamente dai termosifoni, che hanno bisogno di tempo per riscaldarsi e che non garantiscono un calore omogeneo in tutta la casa; dall’altro, sono sufficienti anche basse temperature dell’acqua – anche solo 30°C-40°C (una temperatura di molto inferiore ai 70°C che raggiunge l’acqua all’interno dei termosifoni). Inoltre, l’aria del nostro appartamento tenderà a non seccarsi eccessivamente, mantenendo il giusto grado di umidità e scongiurando così il rischio di problemi respiratori.

La soluzione migliore è “isolarsi”

Prima di investire denaro nell’acquisto di un sistema di riscaldamento alternativo ai termosifoni, tuttavia, sarebbe saggio destinare risorse economiche all’isolamento termico del nostro appartamento: un ambiente isolato dall’esterno, che risente meno degli sbalzi termici con l’aria che c’è fuori, sarà naturalmente più caldo durante l’inverno – questo ci permetterà di risparmiare sulla bolletta. La pratica di isolamento termico maggiormente utilizzata, è senza dubbio il rivestimento a cappotto: si tratta, in pratica, dell’applicazione sull’intera superficie esterna verticale dell’edificio di pannelli isolanti che vengono poi coperti da uno spessore sottile di finitura realizzato con particolari intonaci. Questa tecnica permette di creare un involucro “vivo” che garantisce tepore in inverno e refrigerio in estate senza l’ausilio di impianti di condizionamento dell’aria. Il cappotto termico, inoltre, è ideale per la riqualificazione di edifici già esistenti: i lavori possono essere eseguiti senza bisogno dell’allontanamento degli inquilini e senza danni agli ambienti interni. Inoltre, è bene sottolineare che questo sistema aiuta anche a prevenire la formazione di muffe all’interno degli edifici e a proteggere le pareti esterne da degrado e agenti atmosferici.

Se non abbiamo la possibilità di investire nella realizzazione di un cappotto termico, possiamo anche pensare di sostituire gli infissi di finestre e balconi, optando per porte dotate di doppio vetro e guarnizioni, che consentono di isolare completamente gli ambienti e disperdere meno il calore generato dentro casa. Anche in questo caso, si tratta di un investimento economico piuttosto importante, ma che sarà ammortizzato nel lungo periodo con un sensibile risparmio nella bolletta energetica dovuto ad un minore utilizzo dei termosifoni o di altri sistemi di riscaldamento…il nostro portafogli e l’ambiente ci ringrazieranno!

Nell’ambito del Decreto Rilancio emanato dal governo italiano, è possibile usufruire di detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica: è il cosiddetto Superbonus 110, che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute per specifici interventi relativi a isolamento termico, sostituzione degli infissi, impianti di climatizzazione di nuova generazione, installazione di pannelli fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. QUI è possibile avere ulteriori informazioni in merito.

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