Impianti e reattori nucleari ormai in decadenza. Greenpeace è entrata in azione per denunciare la situazione delle centrali nucleari in Europa. Questa mattina 240 attivisti hanno partecipato alle proteste per evidenziare i rischi dell’invecchiamento degli impianti per la produzione di energie nucleare.
Reattori e centrali nucleari ormai in decadenza. Greenpeace è entrata in azione per denunciare la situazione degli impianti nucleari in Europa. Questa mattina 240 attivisti hanno partecipato alle proteste per evidenziare i rischi dell’invecchiamento degli impianti per la produzione di energia nucleare.
Le azioni degli attivisti di Greenpeace si sono svolte in Francia, Spagna, Svezia, Belgio e Paesi Bassi. La richiesta è forte e chiara: i Governi devono fermare gli investimenti sui reattori ormai in decadenza e devono impegnarsi ad investire in energie pulite e sicure. Soltanto in questo modo potranno raggiungere l’obiettivo UE del 45% di energia ricavata da fonti rinnovabili entro il 2030.
Greenpeace ha presentato proprio oggi “Lifetime extension of ageing nuclear power plants”, il nuovo rapporto sulla durata delle vecchie centrali nucleari e sull’inizio di una nuova era di rischio. Il documento chiarisce lo stato degli impianti nucleari europei. Su 151 reattori nucleari operativi in Europa – esclusa la Russia – 67 hanno più di trent’anni, 25 più di trentacinque e 7 oltre quaranta.
L’età media di gran parte dei reattori nucleari europei è di 29 anni. Di norma, come sottolinea Greenpeace, il ciclo di vita di un reattore è di 30-40 anni. Si delinea dunque una nuova era di rischio di incidenti nucleari in tutta Europa, se i Governi continueranno a far funzionare i reattori ormai giunti al limite consentito.
“Tutti i leader europei, che a fine marzo si riuniranno durante il vertice di Bruxelles sulla politica energetica in Europa, dovranno assolutamente cogliere l’opportunità di mettere fine alla vita di questi pericolosi reattori e sostenere con forza e decisione l’obiettivo vincolante per accelerare l’uso delle energie rinnovabili” – ha dichiarato Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia.
Greenpeace chiede che questi reattori vengano chiusi subito e invita l’Autorità Europea per la regolamentazione sul nucleare a non estendere oltre il limite consentito la vita delle centrali. Ribadisce infine la richiesta ai Governi europei di intervenire per rispettare l’obiettivo del 45% di energie rinnovabili entro il 2030.
Leggi qui il rapporto di Greenpeace sulle centrali nucleari in decadenza.
Marta Albè
Fonte foto: greenpeace.org
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