A pochi giorni dall'apertura della XVI conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite a Cancun, Enel Green Power annuncia l'installazione di 903 pannelli fotovoltaici sul tetto dell'Hotel Moon Palace, una delle due sedi in cui si svolgerà la conferenza stessa. Con un'estensione di 2.500 metri quadri, l'impianto non fornirà soltanto 220 MW di energia ogni anno – evitando così l'emissione in atmosfera di 110 tonnellate di CO2 – ma costituirà anche il primo (e unico) progetto a energia solare con tecnologia a film-sottile del Messico. Un risultato positivo, merito anche dell'Italia.
A pochi giorni dall’apertura della XVI conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite a Cancun, Enel Green Power annuncia l’installazione di 903 pannelli fotovoltaici sul tetto dell’Hotel Moon Palace, una delle due sedi in cui si svolgerà la conferenza stessa. Con un’estensione di 2.500 metri quadri, l’impianto non fornirà soltanto 220 MW di energia ogni anno – evitando così l’emissione in atmosfera di 110 tonnellate di CO2 – ma costituirà anche il primo (e unico) progetto a energia solare con tecnologia a film-sottile del Messico. Un risultato positivo, merito anche dell’Italia.
Il progetto, infatti, è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente italiano e la Secretaría de Recursos Naturales y Medio Ambiente (SEMARNAT) messicano, e, come spiega Nicola Melchiotti, direttore di Enel Green Power in Messico, unisce una tecnologia di ultima generazione con un meccanismo di cooperazione tra il settore pubblico e l’iniziativa privata. Una tecnologia che, come si legge nel comunicato stampa, è stata fornita dall’azienda Uni-solar.
I suoi pannelli solari sono famosi in tutto il mondo per la cosiddetta triple junction che li contraddistingue: in pratica, le celle solari si dividono in “blu”, “green” e “red”, assorbono una quantità di radiazione solare maggiore dei comuni pannelli, e permettono così rese più elevate. L’impianto dovrebbe inoltre garantire una buona resa anche in condizioni climatiche pessime, nonché resistere a eventi estremi come gli uragani e i tifoni, piuttosto frequenti nella penisola dello Yucatan.
La COP 16, questo il nome in codice della conferenza, comincerà il prossimo lunedì e si concluderà venerdì 10 dicembre. Dopo il fallimento di Copenhagen, i riflettori stanno per riaccendersi sull’evento: ma ad alimentarli, questa volta, sarà l’energia solare.
Roberto Zambon