Giunge dal Brasile un esempio interessante riguardo alla possibilità di offrire ai carcerati sconti della pena per buona condotta, a patto che essi si impegnino con costanza nella produzione di energia elettrica in maniera completamente ecologica e green, sfruttando l'energia cinetica che viene prodotta quando si pedala in bicicletta. Grazie al loro impegno, in questo modo le strade attorno al carcere di Santa Rita do Spaucaì potranno godere della presenza di lampioni in grado di illuminarle, mentre i carcerati potranno vedere la propria permanenza in carcere gradualmente ridotta.
Giunge dal Brasile un esempio interessante riguardo alla possibilità di offrire ai carcerati sconti della pena per buona condotta, a patto che essi si impegnino con costanza nella produzione di energia elettrica in maniera completamente ecologica e green, sfruttando l’energia cinetica che viene prodotta quando si pedala in bicicletta. Grazie al loro impegno, in questo modo le strade attorno al carcere di Santa Rita do Spaucaì potranno godere della presenza di lampioni in grado di illuminarle, mentre i carcerati potranno vedere la propria permanenza in carcere gradualmente ridotta.
A seguito del suggerimento di un giudice del luogo, il carcere brasiliano avrebbe stabilito di inserire al proprio interno delle biciclette posizionate in modo statico, affinché esse possano essere impiegate per produrre energia pedalando semplicemente sul posto, proprio come si farebbe utilizzando una cyclette. Le biciclette sono state studiate appositamente in modo che possano produrre energia elettrica realmente utilizzabile, ad esempio per l’illuminazione di lampioni stradali. Ogni bicicletta è dotata di una batteria, che viene caricata pedalando sul posto.
Come vengono calcolati gli sconti della pena? I carcerati vedranno eliminata una giornata dalla propria sentenza di carcerazione ogni 16 ore trascorse pedalando e producendo energia pulita. Il loro contributo per la società consisterà nel riuscire a contribuire all’illuminazione notturna di strade cittadine che altrimenti risulterebbero pericolose per gli abitanti durante le ore di buio, contribuendo positivamente alla vita della società di cui gli stessi carcerati in futuro potranno essere nuovamente parte.
Non c’è nessun obbligo per i carcerati riguardo al dover trascorrere alcune ore delle proprie giornate pedalando, ma pare che l’iniziativa sia stata ben accolta volontariamente e con risultati decisamente positivi. I carcerati sarebbero spinti a pedalare non soltanto al fine di decurtare dalla propria pena alcune giornate di prigione o di agire a fin di bene nei confronti del mondo esterno, ma anche dal desiderio di compiere un’attività che comporti movimento e risulti quindi salutare per il fisico. Dato il successo finora ottenuto, nel carcere brasiliano si prevede che presto il numero di biciclette in grado di produrre elettricità venga aumentato. Ciò garantirà di avere a disposizione energia gratuita e di poter procedere a tagli sulle bollette elettriche dei cittadini, che verranno certamente ben accolti da parte loro.
Marta Albè