E' stato inaugurato sabato mattina, presso la discarica di Cannicci, un impianto di captazione di biogas capace di produrre energia elettrica utilizzando i rifiuti presenti nella stessa discarica, situata nel Comune di Civitella Paganico, in Provincia di Grosseto.
È stato inaugurato ieri mattina, presso la discarica di Cannicci, un impianto di captazione di biogas capace di produrre energia elettrica utilizzando i rifiuti presenti nella stessa discarica, situata nel Comune di Civitella Paganico, in Provincia di Grosseto. Il biogas prodotto dalla fermentazione dei rifiuti presenti nella discarica, tramite questo impianto, verrà captato, o meglio, “aspirato” e depurato per produrre, in seguito, energia elettrica e calore destinato ad utenze domestiche e produttive situate nelle vicinanze della discarica.
La centrale è stata realizzata dal gruppo Marco Polo Engineering S.p.A. e da Tecnologie Ambientali srl ed è in grado di produrre, dunque, energia rinnovabile proprio dai rifiuti, sebbene l’intento primario sia quello di ridurre le emissioni di biogas in atmosfera, anche a seguito delle varie polemiche che travolsero la discrica negli anni scorsi. Il biogas, infatti, rappresenta uno dei gas responsabili dell’effetto serra e, quindi, dei cambiamenti climatici, essendo composto principalmente da metano, addirittura 21 volte più attivo dell’anidride carbonica a parità di quantità, se immesso indisciminatamente in atmosfera.
Per questo la normativa ambientale in materia ha previsto termini (anche se sempre prorogati) entro i quali diminuire lo smaltimento in discarica dei rifiuti biodegradabili, ma ha previsto anche l’obbligatorietà della captazione del biogas che si produce dalla fermentazione di tali rifiuti. Tuttavia il biogas, come a Civitella Paganico, può diventare una interessante opportunità per produrre energia pulita, elettrica e termica e unire, quindi, due esigenze ambientali importantissime, la riduzione di emissioni e l’approvvigionamento energetico diventando, insomma, una vera e propria fonte di energia verde.
L’impianto di captazione del biogas di Cannicci, che può essere definito una vera e propria centrale bioelettrica, è entrato in funzione lo scorso aprile. La fase di collaudo è stata effettuata nel mese di giugno e, attualmente, è in fase di start-up, mentre la messa a regime definitiva dovrebbe avvenire entro giugno 2010. Nel 2009 la centrale ha prodotto 835.000kWh di energia attraverso il recupero di circa 500 mila Nm3 (metro cubo normale) di biogas per una somma totale, ad oggi, di 1.258.615 kW di energia elettrica attraverso il recupero di circa 777.732 Nm3 di biogas, che hanno evitato di immettere in atmosfera 6.782 tonnellate equivalenti di CO2.
Le stime per il triennio 2010-2012 indicano un aumento della produzione di energia elettrica per un quantitativo complessivo di circa 12.000.000kWh recuperando 7.500.000 Nm3 di biogas. Le emissioni in atmosfera sono ampiamente sotto i limiti imposti dalla normativa vigente e sono tenute sotto controllo da un sistema di monitoraggio automatico che controlla di continuo temperatura e pressione della miscela di gas e aria garantendo il rispetto dei parametri di emissione previsti per legge.
La discarica di Cannicci è l’unica discarica a regime prevista nel territorio grossetano dal piano provinciale dei rifiuti, confluito nel piano dell’Ato sud a seguito dell’accorpamento degli ambiti territoriali ambientali di Arezzo, Siena e Grosseto, come stabilito dalla legge regionale toscana n.61/07.
Ad oggi Cannicci è utilizzata per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati prodotti in gran parte della provincia. «Lo sfruttamento del biogas rappresenta un importante salto di qualità per un impianto che riveste un ruolo strategico nella gestione dei rifiuti a livello provinciale» ha detto il sindaco di Civitella Paganico, Paolo Fratini. «Quella di Cannicci è, infatti– ha aggiunto Fratini– una discarica di Piano, indispensabile per scongiurare l’emergenza rifiuti in provincia di Grosseto».
«La centrale di recupero energetico alimentata da biogas di Cannicci – ha dichiarato il presidente della provincia di Grosseto, Leonardo Marras– è un anello caratteristico e importante del sistema su cui la provincia di Grosseto è e sarà impegnata in questi anni. Il biogas non è che un “prodotto” dei tanti che possono derivare dall’uso intelligente dei rifiuti» ed ha aggiunto che «L’economia dell’ambiente è una grande, nostra nuova vocazione e costituisce una svolta di tipo sociale e industriale».«Ringrazio il sindaco Fratini – ha continuato – per avere tenuto duro rendendo questa discarica un impianto modello, gestito secondo criteri di elevata efficienza ambientale. Voglio sottolineare che attualmente si tratta dell’unico impianto di totale proprietà pubblica, e che questo riveste una funzione strategica nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Il ruolo delle istituzioni in un settore delicato come quello dei rifiuti, infatti, rimane centrale come elemento di garanzia per le comunità sia in termini di programmazione che di gestione, pur integrata con operatori privati».
All’inaugurazione della centrale a biogas era presente anche l’assessore regionale toscano all’ambiente Annarita Bramerini.
«Quella di oggi – ha sottolineato – è la prima inaugurazione di un impianto alla quale partecipo in provincia di Grosseto. Negli anni scorsi abbiamo previsto e pianificato un sistema complesso di trattamento del ciclo dei rifiuti per realizzare il quale c’è voluto troppo tempo. Oggi siamo in condizione finalmente di accelerare e mi auguro che in un periodo ragionevolmente breve vedremo l’inaugurazione di nuovi impianti che risolveranno i problemi in questa provincia e nell’Ato Toscana sud. Le procedure localizzative e autorizzatorie di questo tipo di strutture sono lunghe e troppo spesso avversate in modo preconcetto. In Toscana produciamo ogni anno 2,5 milioni di tonnellate di Rsu e 7,5 di rifiuti speciali. Non è più possibile nascondere la testa sotto la sabbia né continuare ad esportare rifiuti da qualche altra parte. Se correttamente trattati i rifiuti che tutti quanti produciamo, possono essere trasformati da problema in opportunità di sviluppo e lavoro. Le leggi e le garanzie per i cittadini ci sono e vanno fatte rispettare in modo intransigente, ma le scelte vanno fatte. Evitando di ricorrere a scorciatoie o semplificazioni».